Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, ha affermato: «Il governo dei migliori farà quello che Silvio Berlusconi aveva sempre tentato di fare: il Ponte sullo stretto di Messina un’opera che è già costata solo per fantasiosi studi e progetti quasi 1 miliardo di euro».

«Il ministro Giovannini –  ha aggiunto – ha inviato al parlamento la relazione tecnica, in realtà molto politica, del ministero che dice Sì al Ponte» e «fatto imbarazzante, dedica su 158 pagine totali una pagina e mezza al rischio sismico, e che svela il meccanismo attraverso il quale verrà finanziato il Ponte che non è stato inserito nelle opere del Pnrr».

«Il meccanismo – spiega l’esponente dei Verdi – è quello di destinare al Ponte i fondi pubblici che si sono liberati dalle opere che verranno finanziate dal Pnrr, il governo Draghi dopo aver costruito un recovery plan che non affronta la transizione ecologica perché sottrae risorse al trasporto pubblico, alla depurazione, alla dispersione delle reti idriche e alle energie rinnovabili, ora lavora per realizzare un’opera dall’impatto ambientale devastante continuando ad ignorare le emergenze del Sud del paese».

«Per dare un’idea delle priorità dell’Italia – ha affermato Bonelli – con gli oltre 7 miliardi di euro iniziali che serviranno per costruire il Ponte sullo stretto di Messina si potrebbero realizzare 750 km di rete attrezzata per tram e filobus rivoluzionando la mobilità delle aree urbane delle nostre città».

«Il governo – ha aggiunto – richiamandosi al dibattito pubblico sull’opera vuole darsi una verniciata partecipativa che in realtà evidenzia che tra poco verrà approvato il decreto di fattibilità tecnica ed economica del Ponte: la strada che questo governo sta prendendo è assolutamente negativa e per queste ragioni l’esecutivo nazionale del partito verrà convocato affinché assuma una posizione sul governo Draghi», ha concluso Bonelli.

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