E’ diventato definitivo, dopo il rigetto del ricorso da parte della Cassazione, il sequestro dell’immobile sede della palestra Virgin di Palermo.

L’edificio era stato sequestrato nel 2020 per presunti abusi edilizi nella ristrutturazione e pericolo di crollo, ma il gip, su istanza del legale del proprietario della struttura, aveva poi dissequestrato l’immobile. Contro la decisione i pm hanno fatto ricorso al Riesame che ha dato loro ragione.

Il provvedimento è stato imputato davanti alla Suprema Corte. Oggi la decisione definitiva che rende esecutiva la sentenza del Riesame e i nuovi sigilli.

La palestra, comunque, non ha mai riaperto i battenti essendo rimasta chiusa per le disposizioni contro l’emergenza Covid. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, è stata condotta dalla Polizia municipale. Secondo l’accusa, nel ristrutturare l’immobile poi diventato sede della palestra sarebbe stata aumentata la superficie utile dell’edificio, lavori per cui sarebbe stata necessaria la concessione edilizia, mai richiesta. In questo modo si sarebbero anche risparmiati 60mila euro di oneri di urbanizzazione.

Nella vicenda sono implicati anche funzionari di pubblica amministrazione che avrebbero ritenuto legittima la dichiarazione di inizio lavori presentata e non avrebbero preteso la concessione. Le indagini hanno accertato anche “criticita’ su calcoli strutturali ” che metterebbero a rischio la staticita’ dell’edificio. La struttura adibita a palestra insomma non sarebbe adeguata agli standard antisismici e a sopportare il carico delle nuove parti realizzate, con conseguente rischio per l’ incolumità .

Nel procedimento sono indagati Filippo Basile, amministratore della società Euroleasing Company Spa, proprietaria dell’immobile, Antonino Lo Duca, progettista e direttore dei lavori fatti per ampliare la struttura, Tommaso Castagna, titolare della società esecutrice dei lavori e i funzionari del Comune l’architetto Giuseppe Monteleone, dirigente responsabile dello Sportello Unico delle attività produttive, Antonino Zanca e Sergio Marinaro che hanno istruito la pratica. I primi tre sono accusati degli abusi edilizi. I funzionari comunali sono accusati di abuso d’ufficio per avere procurato “intenzionalmente – sostengono i pm – ingiusti vantaggi alla società Euroleasing Company Spa”.

“In riferimento al sequestro dell’edificio sito in via Gioacchino Ventura 11 a Palermo, Virgin Active Italia ribadisce la propria estraneità ai fatti e si dichiara parte lesa. Aggiunge, inoltre, di non conoscere ad oggi le tempistiche relative alla possibile ripartenza o meno delle attività di allenamento all’interno del Club di Via Ventura e di stare monitorando con attenzione la vicenda. A tutela dei suoi clienti Virgin Active continua la sospensione degli abbonamenti”.

E’ quanto afferma la società in merito alla decisione della Cassazione che ha respinto un primo ricorso presentato dai proprietari della struttura.

“La Cassazione – afferma l’avvocato Sergio Monaco che assiste la società proprietaria dell’immobile che ospita la Virgin – ha dichiarato inammissibile il ricorso sul carico urbanistico che aveva determinato il Tribunale del Riesame a ripristinare il sequestro e annullata, con rinvio, la decisione dello stesso Tribunale del Riesame sulla necessità del permesso di costruire in luogo della Dia. Fra trenta giorni leggeremo le motivazioni e capiremo meglio”.

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