Partirà giovedì ovvero dopodomani la somministrazione del vaccino AstraZeneca ai 50enni in Sicilia. Sono circa duemila le prenotazioni già arrivate sulla piattaforma gestita da Poste Italiane o sui siti vari degli uffici commissariali provinciali ma sull’uso proprio del siero AstraZeneca non si fermano le polemiche.

Un problema oggettivo di comunicazione ma prima ancora un problema grave di assenza di coordinamento fra i vari livelli decisionali impegnati nelle campagna vaccinale

Un pericoloso cortocircuito

E’ un corto circuito che rischia di mandare gambe all’aria, ancora una volta, una parte della  campagna vaccinale quello che si è instaurato fra Europa, Italia e Sicilia. Mentre, infatti, l’Europa non rinnova il contratto di fornitura con AstraZeneca, nelle stesse ore la Sicilia decide di somministrare il siero sotto i 60 anni e dunque bucando le indicazioni dell’Agenzia del farmaco. Bene ricordare che si tratta di indicazioni e non di autorizzazioni dunque il vaccino è autorizzato per la somministrazione dai 18 a 79 anni, ma con una raccomandazione per l’uso sopra i 60.

Decisione con ordinanza

A decidere per la somministrazione sotto i 60 anni è stato per primo il Presidente della Regione Nello Musumeci ma con il conforto delle dichiarazioni del Commissario per l’emergenza Covid19 Figliuolo.

Per incentivare la somministrazione di AstraZeneca è stato lo stesso presidente della Regione a vaccinarsi nei giorni scorsi facendo sapere che il siero somministratogli è proprio AstraZeneca. Certo Musumeci ha 66 anni dunque quello è il siero che gli sarebbe toccato comunque.

L’Europa non rinnova il contratto

Certo non aiuta la comunicazione positiva la scelta dei tempi. Proprio mentre a Palermo come a Catania si fa campagna per dire che AstraZeneca è sicuro e che lo si dà anche ai 50enni, l’Europa non rinnova il contratto di fornitura. Non certo un bel biglietto da visita per il vaccino ne per chi lo sostiene e ne dispone per decreto la somministrazione come ha fatto Musumeci con l’ordinanza regionale del 5 maggio.

Un gap di fiducia

Un corto circuito quantomeno comunicativo importante. Un gap di fiducia che rischia di fare altro danno e che comunque non lascia sereno nemmeno chi ha deciso di vaccinarsi

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