• Assoluzione per un 41enne finito accusato di aver portato il telefonino in cabina
  • I fatti risalgono alle elezioni regionali del 2017
  • Accolta la ricostruzione della difesa

Si era presentato in un seggio elettorale per esprimere la sua preferenza in occasione delle elezioni del novembre del 2017 per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana e l’elezione del presidente della Regione ma gli venne contestato di essere entrato in cabina con il telefonino in mano.

Assolto perchè il fatto non sussiste

Una vicenda per cui Salvatore Santostefano, 41 anni, avolese, è finito sotto processo ma, a distanza di 4 anni dall’episodio, l’imputato, difeso dall’avvocato Natale Vaccarisi, è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. La sentenza è stata emessa nelle ore scorse dal giudice del Tribunale di Siracusa, Federica Piccione, al termine della Camera di consiglio.

La vicenda

In quella porzione temporale, nel novembre del 2017, l’imputato si trovava ai domiciliari ed aveva ottenuto l’autorizzazione ad esercitare il suo diritto al voto, recandosi al seggio insieme alla compagna. Nella relazione degli agenti di polizia era indicato che il 41enne avrebbe avuto nella disponibilità uno smartphone, contravvenendo, così, ad una precisa ad una legge del 2008, per cui “nelle consultazioni elettorali o referendarie è vietato introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini”.

La difesa

Il 41enne venne denunciato, per cui ne è nato un procedimento giudiziario, nel corso del quale, la difesa ha evidenziato “mancanza di riscontri inerenti agli effettivi soggetti presenti all’interno della sezione 4 del plesso scolastico “Caia” di Avola e delle discordanze delle dichiarazioni rese dai testimoni sentiti nella fase dibattimentale” spiega l’avvocato Natale Vaccarisi.