• Dotazioni organiche di infermieri e personale sanitario insufficienti
  • Concorsi bloccati
  • Nessuna certezza per il rinnovo del contratto dei precari della sanità
  • Il Nursind/Cgs ha dichiarato lo stato di agitazione
  • Chiesto un incontro al prefetto di Palermo

Dotazioni organiche infermieristiche e di personale sanitario ritenute insufficienti, procedure concorsuali bloccate, nessuna certezza per il rinnovo dei precari. Per questi motivi il sindacato Nursind/Cgs dichiara lo stato di agitazione e chiede un incontro di conciliazione e raffreddamento al prefetto di Palermo per scongiurare l’ipotesi di uno sciopero.

“Gravi rischi per la sicurezza dei pazienti”

Il sindacato autonomo guidato da Salvo Calamia, autorizzato da tutto il coordinamento regionale, ricorda che l’attuale situazione della sanità siciliana comporta gravi rischi per la sicurezza dei pazienti.

Non c’è un turnover immediato

Si registrano inoltre tempi biblici per l’espletamento delle procedure di mobilità e di quelle concorsuali, impedendo di fatto la possibilità di realizzare un turnover immediato a garanzia dell’assistenza ospedaliera e territoriale.

Incertezza sul rinnovo dei contratti

Situazione incerta anche per il rinnovo contrattuale dei professionisti a tempo determinato assunti e impegnati a tutti i livelli contro il covid-19 poiché non è dato sapere se questi professionisti verranno confermati o meno oltre la data di scadenza del loro contratto al 31 dicembre 2021, nonostante l’emergenza sanitaria sia tutt’altro che conclusa.

Molte aziende non hanno ancora erogato il bonus covid

“Altro punto dolente che registriamo – scrive il Nursind – è ancora il pagamento del bonus covid che molte aziende non hanno ancora erogato. Non parliamo poi delle prestazioni aggiuntive per le vaccinazioni al personale. Non è dato sapere l’ammontare, le risorse impiegate e soprattutto se siano sufficienti”.

Lo stato di agitazione

Il Nursind ricorda che “questi e altri punti sono stati già trattati in diverse occasioni con l’assessorato e con le varie amministrazioni sanitarie ma senza avere una soluzione. Siamo preoccupati anche per le ricadute sulla salute dei cittadini, siamo a chiedere di espletare il tentativo obbligatorio di conciliazione al fine di risolvere lo stato di agitazione”.

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