• I due esponenti di Più Europa rilanciano la mozione di sfiducia ad Orlando
  • E chiedono le ‘dimissioni in bianco’ degli altri consiglieri
  • Ferrandelli “Al fine di centrare l’obiettivo e di scongiurare una farsa”

Anche Fabrizio Ferrandelli e Cesare Mattaliano di Più Europa si schierano apertamente per la mozione di sfiducia al sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Ed invitano anche gli altri consiglieri comunali a firmare le dimissioni ‘in bianco’ per dare più efficacia all’azione. Dopo Lega, Fratelli d’Italia e Marianna Caronia che per protesta ha lasciato Forza Italia, i due esponenti di Più Europa rilanciano.

“Con la firma della mozione di sfiducia al Sindaco offriamo ancora una volta, dopo settembre scorso, all’intero Consiglio Comunale l’opportunità di voltare pagina e ridare la parola ai palermitani – spiega il leader di Più Europa Ferrandelli – Quest’ultima esperienza amministrativa è un capitolo da chiudere quanto prima nell’interesse dei nostri concittadini”.

“Non è attacco politico indiscriminato”

Ferrandelli sottolinea, inoltre che “Non è una affermazione di parte né un attacco politico indiscriminato, ma la constatazione oggettiva di ciò che non funziona in città e della incapacità amministrativa nel risolvere le innumerevoli criticità. Io, come sempre, faccio la mia parte, oggi al Comune come ieri in Regione Siciliana, e ribadirò con la firma e il voto la volontà di concludere questa consiliatura”.

Anche Mattaliano voterà sfiducia

L’esponente di Più Europa annuncia anche Mattaliano: “Al mio fianco, come sempre nelle battaglie per Palermo, ci sarà anche il Presidente della commissione Trasparenza Cesare Mattaliano, ma la più grande responsabilità investe gli altri consiglieri comunali ed in particolare chi, al contrario nostro, Il Sindaco lo ha supportato, votato e sostenuto alle scorse amministrative”.

Appello agli altri consiglieri

“Alla loro onestà intellettuale, all’attaccamento al bene comune e alla capacità di osservazione critica facciamo appello, chiedendogli con lealtà e schiettezza di riflettere e di darsi e dare un’altra opportunità a Palermo. Non gli chiediamo né di rinnegare né di ripudiare niente e nessuno, ma di andare avanti in sintonia con la città e con le sue esigenze”.

Invito a presentare lettera di dimissioni

Conclude Ferrandelli: “Peró, al fine di centrare l’obiettivo e di scongiurare una ‘farsa’, dopo la verifica già effettuata a settembre scorso, rilanciamo e chiediamo a tutti i sottoscrittori di fare quello che io ed il collega Mattaliano abbiamo già fatto nel 2018 presso il notaio Roberto Indovina: presentare la lettera di dimissioni da consigliere comunale così da consentire ugualmente, in caso di insuccesso della mozione, lo scioglimento del consiglio comunale a raggiungimento dei numeri. Fino a quella data staremo in consiglio per trattare tutti gli atti che sono di utilità pubblica e necessari a mettere in sicurezza i conti e i trasferimenti economici da consegnare al nuovo commissario”.

La mozione presentata dalla Lega

L’iter per la sfiducia al sindaco è partito ieri. Dopo le polemiche che hanno fatto seguito alla sfiducia nei confronti dell’assessore alla mobilità Giusto Catania e la sfida lanciata dalla giunta comunale che invita le opposizioni a sfiduciare il sindaco se ne sono capaci invece di proseguire con inutili censure agli assessori, è stata la Lega la prima a presentare una mozione in questo senso.

Anche Fratelli d’Italia lo vuole sfiduciare

Lo ha comunicato ieri pomeriggio il capogruppo del Carroccio al Comune, Igor Gelarda ma non si tratta dell’unico documento di sfiducia. Analoga iniziativa viene da Fratelli d’Italia e porta le firme di Mimmo Russo e Francesco Scarpinato. Adesione alla sfiducia arriva poi dalla consigliere Sabrina Figuccia che considera questa una opportunità da non perdere.

Le firme contro Orlando

Nel complesso le firme sulla mozione eventuale, fino ad ora, sarebbero salite da cinque a sette perché per la sfiducia si è pronunciata anche la consigliera azzurra Marianna Caronia. Tecnicamente per mandare a casa sindaco e consiglio i numeri ci sarebbero anche con le firme di tutta l’opposizione e di Italia Viva ma su questa vicenda si spacca Forza Italia che non è pronta per andare alle urne e dunque non crede di dover firmare la sfiducia.