Arriva in scena  il progetto culturale “Incontro-Verso, resilienza artistica” della Shakespeare Theatre Academy, frutto di una intensa attività residenziale in cui il teatro si rinnova come veicolo di una pedagogia della resistenza. Dieci i giovani attori impegnati nel progetto, che coinvolge più di trenta professionisti tra coach e tutor sotto la direzione artistica di Tony Colapinto, al timone della Shakespeare Theatre Academy. Attori che ora sono pronti per emozionare e incontrare il pubblico dopo tanto lavoro preparatorio condotto in piena pandemia. Propedeutici alla realizzazione dello spettacolo erano stati diversi incontri con superstiti di naufragi avvenuti nel Mar Mediterraneo, giornalisti cosiddetti di confine impegnati a raccontare i fatti nascosti tra le pieghe della cronaca, soccorritori, volontari e politici.

Migranti che lasciano la propria terra

I dieci attori descriveranno nella performance come ci si sente per i migranti a lasciare i loro paesi di origine, alla ricerca di una vita migliore, racconteranno il viaggio dei migranti, il passaggio nel deserto, l’orrore delle torture subite e il viaggio attraverso il Mediterraneo con la speranza, spesso vana, di raggiungere i paesi di destinazione.
“Ci ha colpiti molto, coinvolgendoci spesso fino alle lacrime, accogliere nuove storie, alle quali non eravamo preparati. Quanto dolore nel vedere le ferite, soprattutto quelle cosiddette invisibili, legate ai traumi del viaggio, agli abusi nei centri di detenzione in Libia, alle violenze perpetrate dai trafficanti durante tutta la rotta, al distacco forzato dal Paese di origine e dalla famiglia”, raccontano coralmente i dieci artisti, che oggi dicono “convintamente” no ai morti in mare, al dolore di chi viene respinto: “Tanto, troppo dolore rimane in chi cerca per mare una vita migliore. Inutile dire che, di fronte a tutto questo, sono indispensabili i corridoi umanitari, una delle poche possibilità per le persone, persone come noi, di chiedere protezione in un altro Paese. Chi affronta un percorso migratorio a bordo di un barcone o a piedi lungo le frontiere d’Europa ha diritto a non perdere ogni speranza”.

Teatro di denuncia sociale

“Il nostro punto fermo è che il teatro è partecipazione politica, presa di posizione. Spesso la denuncia sociale è vista come inutile e dannosa, ma non si può non aspirare a un mondo migliore e impegnarsi perché le cose che non vanno, possano migliorare”, sottolinea il direttore della Shakespeare Theatre Academy, Tony Colapinto.
“Incontro-Verso, resilienza artistica” è stato articolato in tre fasi che sono pure indagini sul nostro presente, uno sguardo impietoso e vigile sull’uomo e sul fenomeno delle migrazioni: l’attività residenziale e di sensibilizzazione, il racconto e la messa a punto della performance finale. La presentazione della performance conclusiva è fissata in live streaming per le 20.30 del 24 giugno sulla pagina facebook ufficiale della Shakespeare Theatre Academy.
Il progetto si avvale del sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali e della Siae nell’ambito del programma “Per chi Crea”, patrocinato dal Consiglio d’Europa di Strasburgo, dell’Assemblea Regionale Siciliana e dei Comuni di Palermo e di Lampedusa.