Aumentano i contagi da Covid19 e mentre sulle regioni incombe lo spettro della “zona gialla”, il Premier Draghi insieme a tutto il governo ha prorogato lo stato d’emergenza
Ancora una volta, dopo quasi due anni, le attività commerciali, gli albergatori, i ristoratori e chiunque sia stato seriamente colpito dalla profonda crisi economica trema solo al pensiero di dover ricominciare da capo (cioè di dover fare i conti con nuove restrizioni e limitazioni) mentre i comuni mortali lottano tra vaccini, richiami, paure e no vax.

L’affollato aliscafo, nessuno indossa correttamente la mascherina

In questo contesto Loredana Novelli, Presidente dell’Associazione Siciliae Mundi racconta a BlogSicilia la sua esperienze di mancati controlli:

“Da giugno, una volta al mese, andiamo con la famiglia a Vulcano. Ligi al dovere di buoni cittadini, portiamo con noi ricevuta del primo vaccino e mascherina quasi incollata tra naso e bocca. All’imbarco degli aliscafi vediamo comitive e famiglie. La maggior parte dei viaggiatori sono stranieri con la mascherina sul mento, o peggio ancora al braccio, come se fosse un gioiello da mostrare”.

Il ‘controllo’ della temperatura

“Gli operatori della Liberty Lines invitano ad indossare la mascherina e controllano la temperatura a “saltare'” denuncia la Novelli che continua “Venerdì 16 luglio tra i passeggeri c’eravamo anche noi. Alle ore 12.15, all’imbarco Vulcano/Milazzo, nessuno, e ripeto nessuno, ha controllato la nostra temperatura. Come se non bastasse, l’aliscafo superava l’80 per cento della capienza dei posti prevista dalla Regione siciliana per i trasporti pubblici”.

La paura del contagio

“Da cittadina – conclude – mi chiedo se tutto questo sia normale. Chi ha il dovere di controllare i mezzi di trasporto? Perché se non abbiamo un servizio adeguato, e anche rispettoso delle misure anti contagio, dobbiamo pagare circa 45 euro a persona per un biglietto di andata e ritorno? Pagare per essere trattati come se fossimo su un carro bestiame, facendo il viaggio quasi senza respirare per paura di essere contagiati. Questo è il paradosso”.

Ma la compagnia non ci sta

Liberty Lines però non ci sta ad essere additata e precisa per punti i motivi per i quali la denuncia pubblica sarebbe errata “La capienza sugli aliscafi è tornata al 100% da fine giugno, per effetto delle modifiche alle restrizioni anti-Covid19; all’interno dei mezzi navali durante la navigazione è obbligatorio indossare sempre la mascherina, senza alcuna eccezione;  la mascherina può essere rimossa negli spazi all’aperto, come ad esempio nei porti; la misurazione della temperatura viene sempre effettuata dal personale addetto prima dell’imbarco; tutti i mezzi navali della flotta Liberty Lines vengono sanificati da una ditta specializzata e certificata con cadenza quotidiana, idem per gli impianti di condizionamento di bordo; le tariffe dei biglietti non sono frutto di una scelta autonoma dell’azienda ma sono stabilite dai contratti di esercizio con la Regione Siciliana ed includono le tasse di sbarco, che sono imposte a livello locale dai singoli comuni”

“La compagnia – conclude una nota Liberty Lines – è pienamente consapevole dell’importanza dell’osservazione scrupolosa delle normative di sicurezza, alla quale dedica un grande sforzo, a tutela sia della clientela che del proprio personale. L’intero staff Liberty Lines, di terra e di bordo, si prodiga quotidianamente per il rispetto di tutti i protocolli”.

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