La Formazione professionale è alla paralisi e la Regione non paga nessuno. E’ estremamente critica la situazione per il settore della formazione in Sicilia. Lo raccontano gli Enti del settore che sono sul piede di guerra. Una guerra per la sopravvivenza in una situazione di silenzio generale calata proprio intorno alla formazione professionale.

Casse vuote alla Regione

La Regione ha le casse vuote e mancano i soldi per la quota di cofinanziamento dei fondi europei. Una situazione incredibile a fronte della quale alcune delle più importanti associazioni del settore formazione, anche a carattere nazionale, tra cui CiForma-CIFA, CENFOP Sicilia e Forma Sicilia, attaccano la gestione del governo Musumeci e in particolare dell’assessore regionale Roberto Lagalla.

A parlare in particolare sono da Lucia Alfieri, Massimo Papa e Gabriele Leanza in rappresentanza degli enti della formazione professionale “Come si è giunti a questo? Quali e di chi sono le responsabilità? Soprattutto, come e quando Palazzo d’Orléans pensa di risolvere la situazione di paralisi in cui versa oggi il settore della formazione?” chiedono al presidente della Regione Nello Musumeci , all’assessore all’Istruzione e Formazione Roberto Lagalla e all’assessore all’Economia Gaetano Armao.

Gli enti avviano le procedure per il licenziamento collettivo

Contenuti e tono della richiesta sono chiari. Mentre il settore, di fatto, è alla paralisi, con le associazioni datoriali che annunciano lo stato di crisi e mentre vengono avviate le procedure per il licenziamento collettivo dei lavoratori della formazione professionale, i suoi responsabili rilasciano dichiarazioni a dir poco inquietanti su una presunta manovra di assestamento per allineare il bilancio, misura a sua volta da discutersi in una data da definirsi (forse metà settembre), in ogni caso dopo le ferie.

Stop all’uso delle risorse del Fondo Sociale Europeo

“In un momento in cui anche un giorno di ritardo è inaccettabile, è opportuno che i governanti della Regione dimostrino ben altra attenzione e si conducano con ben altro stile. Dato che l’assenza della quota di cofinanziamento sospende tutti i pagamenti legati alle misure a valere sul Fondo Sociale Europeo, le associazioni chiedono l’assunzione piena di responsabilità e l’impegno concreto per giungere alla soluzione il prima possibile. Le ferie possono aspettare qualche giorno in nome del bene di un settore essenziale per il rilancio dell’economia e dell’occupazione della Regione”.

La richiesta di interventi immediati

Le associazioni firmatarie chiedono “… l’immediata istituzione di un tavolo di confronto al fine di fare chiarezza sulle ragioni che hanno determinato la distrazione delle risorse necessarie a cofinanziare le misure FSE; che sia individuata una soluzione al problema entro il mese di agosto con una manovra di bilancio immediata che dia dignità a un settore già mortificato nel corso degli ultimi anni”.

Lagalla si attivi

E ancora, le associazioni CiForma CIFA, CENFOP SiciliA e FORMA Sicilia auspicano che sia dato seguito a quanto dichiarato dall’Assessore alla Formazione Roberto Lagalla, circa la possibilità di risolvere il problema autonomamente utilizzando risorse proprie dell’Assessorato per fronteggiare il gravissimo stato di crisi e provvedere allo sblocco delle risorse FSE prima della pausa estiva. Insomma, l’assessorato metta a disposizione risorse proprie e poi si vada subito a discutere la manovra al parlamento regionale.

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