Due presunti scafisti sono stati fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito di indagini su due sbarchi dello scorso 7 luglio a Lampedusa. Il gip di Agrigento ha già convalidato i provvedimenti emessi dalla Procura ed ha disposto per gli indagati la custodia cautelare in carcere. Ad individuare un tunisino di 42 anni e un egiziano di 20 anni, ritenendoli gli scafisti di due sbarchi, è stata la Squadra Mobile di Agrigento.

Le accuse

I due, secondo l’accusa, avrebbero trasportato dalla Tunisia a Lampedusa un gruppo di 420 migranti, su un barcone di 16 metri, e su altro natante altre 49 persone.

Trasferiti in 130, restano 483 in hotspot

Settanta migranti sono stati trasferiti con le motovedette, altri 60 sono stati imbarcati sulla nave di linea per Porto Empedocle. Nell’hotspot a Lampedusa restano, al momento, 483 persone, a fronte di una capienza massima per 250.

Il mare migliora, corsa contro il tempo

Nella struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola, è un vero il tour de force di trasferimenti disposto dalla prefettura di Agrigento che opera con il coordinamento del ministero. Mentre le condizioni del mare, nel canale di Sicilia, stanno migliorando, continua la corsa contro il tempo per alleggerire le presenze dei migranti.

L’appello di Musumeci

“I numerosi sbarchi nelle ultime ore a Lampedusa impongono ancora una volta al governo nazionale nuovi e tempestivi accordi con i Paesi frontalieri, Tunisia in testa. E’ chiaro che non possono restare isolati sia i nostri sforzi, con i trasferimenti continui sulle navi quarantena (per garantire la salute anche di chi si trova nell’Isola) e sia l’incessante lavoro della nostra Guardia costiera. Servono interventi immediati! Chiediamo che di Lampedusa, porta d’Europa, Bruxelles non si occupi soltanto per l’esternazione, dopo ogni naufragio, di una solidarietà ipocrita, che dalle parole non approda mai ai fatti”. Così tre giorni fa il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

E l’altro ieri, parlando con i giornalisti a Catania al termine di un incontro con il presidente del Copasir, Musumeci ha aggiunto: “Un altro tema – ha proseguito – è l’accoglienza. Noi siamo per l’immigrazione regolare, per quella immigrazione cioè che sottrae i migranti lo sfruttamento di spregiudicati. L’immigrazione regolare contente un processo di integrazione a cui tutti dobbiamo lavorare a cominciare dalla Regione. Altre cosa sono i carnefici, i mercanti di carne umana che invece continuano ad essere alimentati dall’indifferenza di alcuni Paesi di frontiera e dalla ipocrisia di alcuni Paesi europei che fanno finta di piangere quando si raccolgono cadaveri a mare e invece quando questo potrebbe essere evitato, si girano dall’altra parte”.

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