Quasi mille bare a deposito, erba alta nella parte alta ed incuria generalizzata: questo è il quadro che appare all’interno del cimitero dei Rotoli, a Palermo. Una struttura finita sotto l’occhio del ciclone a causa dell’ammassarsi di feretri all’interno dei depositi e dei gazebo. Situazione che perdura da gennaio 2020 e che, ad oggi, non sembra avere soluzioni a breve termine. Nonostante sia di ieri la notizia del finanziamento da 15 milioni di euro per far partire i lavori del nuovo cimitero che sorgerà a Ciaculli, e nonostante siano state avviate le procedure di revoca di oltre 450 sepolture perenni, la situazione non sembra avere miglioramenti sostanziali.

Una cronostoria che ha visto succedersi ben tre assessori diversi (D’Agostino, Costumati ed adesso Sala), nonché un interregno condotto dallo stesso sindaco Orlando. Ma nulla di tutto ciò ha portato ad una risoluzione definitiva. Il programma è certamente organico e complesso, ma la sensazione è che, quantomeno nella manutenzione ordinaria, qualcosa in più si possa fare.

LA SITUAZIONE AL CIMITERO DEI ROTOLI

Durante il nostro viaggio all’interno del cimitero dei Rotoli, sono tante le criticità rintracciate. Oltre al già noto problemi delle salme a deposito, la parte alta del camposanto risulta piena di erbacce. Piante che, in alcuni casi, coprono letteralmente le sepolture, impedendo ai familiari una contemplazione dei propri cari. Alcuni muri rimangono divelti, con ferri solitamente utilizzati per i cantieri che vengono adattati a corrimano nelle scalinate che tagliano l’area. Diverse aree, soprattutto della zona più alta, rimangono interdette, con le reti rosse e gli sbarramenti ad impedirne l’accesso

Il vecchio forno crematorio continua a rimanere ko ad oltre un anno dal suo ultimo funzionamento. Mentre sul progetto della nuova struttura si attendono ancora i pareri dei soggetti competenti, anche se c’è da sciogliere il nodo legato al sistema fognario. A sorprendere è anche la presenza di alcuni container sotto sequestro preventivo da parte delle forze dell’ordine. Al loro interno si rintracciano piante, alberi e, soprattutto, le coperture zincate utilizzate per chiudere le casse dei defunti. Non manca però l’incuria. Oltre ad alcuni cestini pieni e ad alcuni vialetti laterali intasati di rifiuti, sono presenti diverse buche sull’asfalto. Alcune di queste, sono state coperte con delle lapidi, senza alcuna segnalazioni intorno.

CARACAUSI (ITALIA VIVA): “QUASI MILLE BARE A DEPOSITO. SOLUZIONI LONTANE”

Una situazione decisamente non facile, sulla quale è intervenuto ai nostri microfoni il consigliere comunale di Italia Viva Paolo Caracausi. L’esponente renziano, presidente della III commissione, si è focalizzato sulle criticità del camposanto palermitano. “Dai numeri che ci vengono dati, siamo a quasi 1000 salme a deposito. Anche se sono convinto che ci sia qualcosa in più. Un problema che, almeno dai dati forniti, non ha nessuna possibilità di un’immediata soluzione. Io credo che l’emergenza continua ad esserci. L’unica soluzione potrebbe essere il nuovo cimitero, anche se i tempi potrebbero essere lunghi. Mi auguro che il progetto diventi esecutivo al più presto. Ma a realizzare un cimitero, anche a stralcio, ci vorranno almeno 3-4 anni“.

Sul progetto del nuovo forno crematorio, Caracausi si dice abbastanza pessimista. “Un’altra delle vergogna di questa Amministrazione è la vicenda dei forni crematori dei Rotoli. Nella scorsa consiliatura, io sono stato uno di quelli che ha votato lo stanziamento economico per una nuova struttura. Sul vecchio forno, si parla da un anno di ripararlo e ancora non siamo arrivati a nulla. E’ increscioso. Chi decide di cremare i propri cari è costretto a portarli fuori, con costi esorbitanti. E l’Amministrazione Comunale, dove c’è da incassare qualcosa, non riesce a farlo e, anzi, crea problemi. Ci sono salme che sono lì da più di un anno e non è tollerabile una cosa del genere“.

LE SOLUZIONI A LUNGO TERMINE

E proprio in questi ultimi giorni sono arrivate notizie relativamente ad alcune possibili soluzioni all’emergenza cimiteri. Fra queste, con l’ordinanza 128/05 del 27 luglio 2021, l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco ha autorizzato la revoca di 484 concessioni della Fondazione Camposanto di Santo Spirito. Un provvedimento che riguarda diritti attribuiti da oltre 40 anni, sui quali i soggetti interessati non hanno esercitato alcuna facoltà. I ritiri riguarderanno 159 concessioni appartenenti al piano G e 325 al piano R. Gli stessi, secondo quanto previsto dal documento, avranno diritto di prendere visione degli atti del procedimento. Inoltre, potranno presentare osservazioni entro 20 giorni dalla pubblicazione dell’atto e ricorso al TAR entro 60 giorni.

All’avvio delle revoche delle sepolture perpetue, si è aggiunta la notizia dello sblocco del finanziamento da quindici milioni di euro da parte della Regione Siciliana per l’avvio dei lavori sul nuovo cimitero di Ciaculli. Soldi stanziati ieri dalla Commissione Bilancio dell’Assemblea Regionale Siciliana su proposta di Marianna Caronia, che ha presentato un’apposita scheda da inserire nella riprogrammazione dei fondi del Fondo nazionale di Sviluppo e Coesione.

 

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