• La Sicilia è tra le regioni più colpite dai roghi, spesso dolosi. Arrivati i primi aiuti dalle altre regioni: 90 interventi ieri.
  • Ondate di calore e rischio incendi per 48 ore. D’Uva (M5S): “Ritardi dalla Regione”
  • Musumeci ai sindaci: “Vigilare su terreni abbandonati. Dotare lidi di bocche d’acqua”.
  • Riunione a Catania, decise linee per prevenzione. Revocate ferie e sospesi i riposi al Corpo forestale.
  • Il vescovo di Cefalù: “Dietro ci sono interessi criminali”
  • Legambiente “Governo siciliano latita nella lotta agli incendi”

Il Centrosud dell’Italia brucia, ne danno la misura gli oltre 1.200 interventi dei vigili del fuoco nelle ultime 24 ore, un numero altissimo che ha spinto il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio a parlare di ieri come di “una giornata drammatica”. Sicilia tra le regioni più colpite verso le quali si sono diretti gli aiuti da Trentino, Toscana, Veneto, Lazio, Friuli, Emilia Romagna e Campania.

I numeri

I velivoli ieri erano impegnati ad Aidone San Bartolo, in provincia di Enna, a Randazzo , in provincia di Catania. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha parlato della necessità di rilanciare il Corpo Forestale e di dotarsi di strumento tecnologici sul fronte della prevenzione durante un vertice con la Protezione Civile servito anche per esaminare la condizione di sicurezza degli stabilimenti balneari nell’Isola e la possibile adozione di misure. In Sicilia 90 gli interventi ieri: 124 squadre al lavoro con 225 mezzi, 300 gli interventi nelle ultime 12 ore.

A causa di un incendio nei pressi di Agira (km 136) il traffico ieri è stato temporaneamente bloccato, in direzione Catania, sull’Autostrada A19 “Palermo – Catania”, in provincia di Enna. Nello stesso tratto il traffico è rallentato in direzione opposta.

Ondate di calore e rischio incendi per 48 ore

Il gran caldo continua a non dare tregua. La Protezione civile regionale ha diffuso un bollettino per rischio incendi e ondate di calore.
Nella provincia di Palermo è previsto un rischio di livello 2 (arancione) con una temperatura massima percepita di 36°C, che sale al livello 3 (rosso) per la giornata di mercoledì 4 agosto, con la temperatura massima percepita che arriva a 39°C. Per quanto riguarda il rischio di incendi, per la giornata di domani, nella provincia di Palermo è prevista una pericolosità alta ed un livello di “attenzione” (colore rosso).

“Sicilia brucia, ritardi dalla Regione”

“Mi dispiace molto che mentre la mia terra brucia, mentre la mia Messina, Catania e altre zone siciliane combattono con i roghi arriva con tre mesi di ritardo la convenzione tra la Regione Siciliana e i Vigili del fuoco. Un ritardo notevole, di cui risponde la Regione, accompagnato dalla riduzione sostanziale delle risorse che risultano essere dimezzate”. A dichiararlo in una nota è il deputato Questore M5S Francesco D’Uva. “Tutti i siciliani – spiega D’Uva – meritano più serietà dalla Regione oltre che una spiegazione di fronte a queste gravi mancanze. L’attività di prevenzione è fondamentale per ridurre, il più possibile, il rischio roghi che sappiamo tutti essere elevato, soprattutto durante i torrido mesi estivi”. E conclude: “Ringrazio il Sottosegretario al Viminale Carlo Sibilia per essersi adoperato e aver assicurato i doppi turni ai vigili del fuoco intervenuti in loco. A tutti coloro i quali, in questi giorni, sono intervenuti per arginare le fiamme va la più profonda gratitudine di tutti i siciliani”.

Musumeci: “Sciacalli politici”, e lancia appello ai sindaci

“Risponderemo anche ai sindacalisti che fanno politica e risponderemo anche agli sciacalli politici. In questo momento il tema è lavorare per contenere i danni. Consentitemi una sola parola. La prevenzione la Regione la fa nelle aree boschive. Ecco, le aree boschive in questi incendi sono interessate solo al 25%. Ci siamo capiti”.

“Il governo nazionale ci è venuto incontro consentendoci di avere a disposizione 33 squadre altamente addestrate contro gli incendi. Purtroppo le previsioni meteo dicono che tra qualche giorno la temperatura possa ancora alzarsi e quindi le misure di precauzione sono essenziali in questa fase. Ai Comuni rivolgiamo un appello ad obbligare i proprietari dei terreni abbandonati a metterli in sicurezza e ad aggiornare il catasto delle aree incendiate”. Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo il vertice con la Protezione Civile che si è svolto ieri al PalaRegione di Catania. “La Regione è impegnata con ogni mezzo a sua disposizione sul fronte degli incendi in questa stagione dalle condizioni meteo particolarmente avverse. Tutti gli uomini e i mezzi che abbiamo a disposizione sono in campo”, spiega.

Revocate ferie e sospesi i riposi al Corpo forestale

Sono state infatti revocate le ferie e sospesi i riposi settimanali per il personale antincendio del Corpo forestale, la flotta elicotteri è operativa al completo, tutti i circa 90 droni in dotazione alla Regione saranno operativi nell’arco di dieci giorni nell’Isola, sono state firmate le convenzioni con Anci, associazioni dei coltivatori, Protezione civile per la prevenzione degli incendi, la convenzione con i Vigili del fuoco per le isole di Favignana e Ustica. Verrà firmata, inoltre, domani la convenzione generale tra Vigili del fuoco e Regione Siciliana per il potenziamento e un maggiore raccordo negli interventi operativi.

“Stiamo facendo tutto ciò che dovevamo sul fronte dello spegnimento – aggiunge l’assessore Cordaro – e continueremo a farlo. Agli uomini e alle donne del Corpo forestale va il mio plauso per l’impegno profuso quotidianamente, nella consapevolezza di lavorare per una situazione migliore sia sotto il profilo della organizzazione sia della presenza sul territorio”.

È ancora da espletare, bloccato a causa del Covid, il concorso per reclutare 200 nuove unità di forestali in divisa; è stata avviata la mobilità interna per 100 regionali e 30 guardie del Parco dei Nebrodi (da destinare alle province di Catania, Messina ed Enna). Mentre necessita dell’approvazione del Parlamento nazionale la legge-voto approvata dall’Assemblea regionale sul sequestro e sulla confisca dei beni agli incendiari.

Vertice a Catania, decise linee per prevenzione

Dotare di strumenti di sicurezza gli stabilimenti balneari, effettuare la prevenzione antincendio nei terreni a ridosso delle spiagge, definire e attuare i piani di protezione civile delle zone balneari, alcune delle quali interessate dai roghi devastanti nei giorni scorsi. Queste le indicazioni operative emerse ieri dal vertice convocato questa mattina al PalaRegione di Catania dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Alla riunione hanno preso parte anche i prefetti di Catania e Palermo, Maria Carmela Librizzi e Giuseppe Forlani, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro, il sindaco della città metropolitana di Catania Salvo Pogliese, il direttore della Protezione civile regionale Salvo Cocina, il comandante del Corpo forestale Giovanni Salerno, il direttore dei Vigili del fuoco Sicilia, Ennio Aquilino, altri dirigenti e tecnici, il rappresentante del Sindacato balneari Ignazio Ragusa.

Nei prossimi giorni si riunirà il comitato tecnico ristretto, convocato dalla Protezione civile regionale per approfondire il Piano di protezione civile della zona della Playa. Per quanto riguarda il litorale etneo e altre località balneari con le stesse caratteristiche, al vaglio anche ipotesi per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, creando grandi parcheggi ai punti d’accesso alla strada litoranea e impedire la sosta di centinaia di veicoli che, in caso di emergenza, possono essere di ostacolo ai soccorsi.

Vescovo Cefalù: “Dietro ci sono interessi criminali”

Dietro gli incendi che devastano la Sicilia ci sarebbero mani criminali e interessi di varia natura. La denuncia viene, con toni accorati, dal vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante. La diocesi abbraccia i paesi delle Madonie che in questi giorni hanno fronteggiato incendi di vaste proporzioni. I roghi, dice il vescovo, sono stati “per lo più appiccati con modalità scientifiche da mani che non abbiamo paura di definire criminali”. “E ancora una volta – aggiunge – siamo qui a levare il nostro grido, esausti e stanchi, ogni anno, sempre nello stesso periodo, raccogliendo l’immane sofferenza della nostra amata sorella Terra”.

Di fronte all’opera devastante degli incendiari per monsignor Marciante si può anche “sospettare che dietro agli incendi ci siano interessi economici, politici o addirittura di quelle forme di criminalità che vogliono lucrare sulle tante aziende messe in ginocchio da questi eventi nefasti”.

Il vescovo non si limita a condannare “tali atti criminali e sperare che la giustizia faccia il suo corso rintracciando e punendo i colpevoli” ma rivolge un invito ai “tanti cittadini onesti a denunciare i piromani e a non coprire con l’omertà questi attentati contro la natura”. Ricorda poi che in questi anni “gran parte delle riserve dei nostri territori e dei nostri parchi è andata completamente distrutta con un danno incalcolabile all’ecosistema, dato che tanti endemismi non potranno più essere recuperati”.

Legambiente, “Governo Sicilia latitante nella lotta agli incendi”

Legambiente critica l’operato della Regione. Si legge in una nota “Siamo venuti qui oggi, nell’Oasi del Simeto, ultima delle riserve colpite dagli incendi. Negli stessi giorni sono stati colpiti il Parco delle Madonie, le riserve dell’ennese, patrimoni distrutti, scrigni di biodiversità cancellati ed è vergognoso che nessuno se ne occupi. È un attacco continuo, anno dopo anno, e siamo furibondi perché nessuno ne parla. C’è chi guarda soltanto ai privati e vuole stornare risorse per loro e c’è chi come noi chiede a gran voce risorse, uomini, mezzi per fronteggiare questo disastro ambientale, per evitare che si ripeta, per bonificare e ricostruire. Ci aspettiamo questi atti da un governo regionale che continua ad essere latitante nella lotta agli incendi”.

 

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