“Quali iniziative intenda assumere il governo Draghi per garantire la sicurezza degli agenti di polizia del carcere di Caltagirone, alla luce delle carenze di organico”. Sbarca alla Camera, grazie ad una interrogazione del presidente 5 stelle della commissione Difesa di Montecitorio, Gianluca Rizzo, la vicenda della sicurezza del personale del carcere di Caltagirone, messa in pericolo di recente da casi di aggressione da parte dei detenuti e da tentativi di rivolta. Tutti episodi che sino ad oggi sono stati fortunatamente contenuti grazie alla professionalità e prontezza del personale. Ma fino a quando?

In arrivo 200 assunzioni per la polizia penitenziaria

Oltre alle iniziative che l’esecutivo intende assumere per garantire la sicurezza del personale, Rizzo chiede alla ministra della Giustizia Cartabia delucidazioni sui vuoti di organico nel carcere calatino che verranno coperti con le 200 assunzioni previste nei ranghi della polizia penitenziaria da un accordo raggiunto tra il ministero di Giustizia e le principali sigle sindacali di categoria. E ancora quali percorsi formativi e lavorativi a favore dei detenuti sono in cantiere tra il carcere e gli enti territoriali.

Attingere dal piano straordinario

“La carenza di organico – affermano Rizzo e il collega Eugenio Saitta, che in passato si è occupato diverse volte delle vicende del carcere calatino – rappresenta il tallone d’Achille per il carcere di Caltagirone. Confidiamo che venga colmata, quantomeno in parte, per garantire la sicurezza del personale e degli stessi detenuti, anche alla luce del piano per l’assunzione straordinaria di personale di Polizia penitenziaria previsto dalla legge 178 del 30 dicembre 2020 che contempla oltre 1.200 immissioni in servizio fino al 2025”.

A luglio l’ultima aggressione

Lo scorso 28 luglio vi fu l’ultima aggressione in ordine di tempo all’interno del penitenziario calatino. Un detenuto di nazionalità italiana ha aggredito un poliziotto nell’adempimento del proprio dovere. Sembrerebbe che la causa sia stata un diniego ad una richiesta avanzata dallo stesso detenuto. Secondo l’Osapp, sindacato di categoria, nel penitenziario vi è una forte carenza di personale e un coefficiente di 0.46 (rapporto agenti/detenuti) tra i più bassi della regione rispetto al dato medio regionale di 0.65.