Lutto cittadino domani a Bronte, in provincia di Catania, in occasione dei funerali a Noto (a Siracusa) di Ada Rotini, la donna di 46 anni uccisa nel paese etneo prima dell’udienza di separazione l’8 settembre scorso con almeno 40 coltellate dal marito Filippo Asero.

La decisione del sindaco Firrarello

Lo ha deciso i il sindaco Pino Firrarello. “L’omicidio di Ada – ha detto il primo cittadino – ha suscitato dolore e commozione nella comunità brontese. Proclamare il lutto cittadino il giorno dei funerali vuol dire manifestare pubblicamente i sentimenti della popolazione. Invito i brontesi ad osservare, domani alle ore 12 un minuto si raccoglimento e preghiera in memoria di Ada”.
Ai funerali a Noto, alle 15.30 nella cattedrale di San Nicolò, parteciperà il vicesindaco di Bronte Antonio Leanza.

La vicenda

Dalle indagini è emerso che nel dicembre del 2020, cinque mesi dopo il matrimonio, la donna si era rivolta ai carabinieri di Maletto per segnalare il desiderio di interrompere il rapporto alla luce di riferiti comportamenti violenti tenuti dall’uomo, descritto come autoritario e possessivo.

La moglie non voleva sporgere denuncia

La Rotini spiegava di non volere presentare una denuncia, che anzi si rifiutava categoricamente di formalizzare nei confronti del marito, ma di volere evitare una eventuale esposto del coniuge per abbandono del tetto coniugale.

La donna e la figlia minorenne erano state assegnate dalla polizia giudiziaria in una struttura protetta, abbandonata volontariamente dalla donna dopo pochi giorni per recarsi presso l’abitazione dei genitori nel siracusano, d’intesa con la procura che aveva avviato tempestivamente un’attività di indagine.

Nel gennaio scorso aveva deciso la riappacificazione col marito
I primi giorni del gennaio 2021 la Rotini, inizialmente intenzionata a chiedere la separazione, aveva deciso di riappacificarsi con il coniuge, ritornando a vivere con l’Asero.

A giugno, però, la decisione di separarsi

Ma lo scorso giugno la donna ha deciso di interrompere la relazione e di avviare le procedure di separazione, tornando dai genitori a Noto.

Lo scorso 1 settembre la vittima aveva intrapreso l’attività di badante a Maletto, proprio nei confronti del novantenne al quale, la mattina dell’omicidio, aveva chiesto di essere accompagnata al municipio di Bronte per l’udienza di separazione, salvo poi decidere di recarsi, anche con la sorella e senza preavvisare gli inquirenti come invece aveva fatto in altra circostanza, in casa del marito per ritirare i propri effetti personali.

L’aggressione e l’omicidio

L’aggressione è cominciata quando la donna è andata via: il marito l’ha colpita prima mentre era in auto, con diversi fendenti sferrati dal finestrino, per poi continuare ad infierire su di lei dopo averla trascinata fuori dal veicolo. L’anziano, seduto al posto di guida, nonostante l’età avanzata era immediatamente accorso in aiuto della donna venendo però anch’egli attinto da una coltellata al braccio destro. Il primo a intervenire è stato un carabiniere libero dal servizio che ha visto Asero tentare il suicidio colpendosi all’addome col coltello.

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