• Manifestazione dell’Ordine dei medici dopo le violenze ai danni dei loro colleghi
  • Dall’inizio dell’anno sono 20 le violenze ai medici
  • Lanciata una proposta per ridurre il fenomeno

Hanno deciso di scendere in piazza i medici, dopo la catena di violenze ai danni di loro colleghi. Questa mattina, una delegazione di camici bianchi si è presentata in piazza Duomo, ad Ortigia, il centro storico di Siracusa, per lanciare l’allarme ma anche per provare ad avviare una campagna di sensibilizzazione su un fenomeno in crescita nel Siracusano.

L’ultimo episodio

L’ultima, in ordine di tempo, è avvenuta nei giorni scorsi, a Portopalo, dove all’interno della Guardia medica, il dottore in servizio ed il padre, che era lì per fare compagnia, sono stati presi a botte da due fratelli, poi tratti in arresto dai carabinieri e rimessi in libertà dal giudice del Tribunale di Siracusa.

Aggressioni in aumento

Dall’inizio dell’anno – dice  il presidente dell’Ordine dei medici, Anselmo Madeddu, organizzatore della protesta – sono 20 le aggressioni ai danni di medici, perpetrate da utenti, che definiamo impazienti. Le violenze, anche di natura psicologica, sono sensibilmente aumentate e questo rappresenta un problema, perché i medici lavorano per salvare le vite”.

La proposta

L’Ordine dei medici, che ha avviato una interlocuzione con la Prefettura, ha lanciato una proposta. “L’idea è di trovare – spiega il presidente dell’Ordine dei medici, Anselmo Madeddu – dei locali nuovi per le Guardie mediche, in modo tale che siano abbastanza vicini alle stazioni dei carabinieri o ai commissariati di polizia. Da solo questo non basta, occorre un nuovo modo di comunicare con l’utenza e ci stiamo lavorando”.

La testimonianza

Alla manifestazione era presente il dottore  vittima dell’aggressione nei locali della Guardia medica di Portopalo.

“E’ stata un’esperienza drammatica, come se fossi in un film dell’orrore, io e mio padre, anche lui medico che era li per farmi compagnia, abbiamo rischiato di morire”.

“Abbiamo avuto questo senso – racconta a BlogSicilia il medico – della morte per 30 minuti, una esperienza che non auguro a nessuno. Non è possibile che un medico debba essere aggredito in questo modo: ho sempre lavorato al servizio dei cittadini e di tutta l’utenza che si reca nelle strutture sanitarie. Non capisco, davvero, il motivo di tutto questo, infatti mi sarei risparmiato questa manifestazione”.