• Niente sport a Siracusa per via della chiusura al pubblico degli impianti
  • Mancano le autorizzazioni sulla sicurezza alla Cittadella dello Sport
  • Documentazione sulle autorizzazioni incompleta allo stadio Nicola De Simone

Questa volta il Covid19 non c’entra nulla. Gli impianti sportivi sono chiusi a Siracusa, almeno i più importanti: la Cittadella dello Sport e lo stadio di calcio, che ospitano le squadre più rappresentative della città, sono sprovvisti di autorizzazioni,  legate alla sicurezza.

Pubblico a casa

Per cui, il risultato è che il pubblico e gli appassionati della città continuano a disertare gli eventi sportivi: ieri non hanno potuto assistere alla gara di campionato di serie A di pallamano tra l’Albatro, la squadra aretusea, ed i campioni d’Italia del Conversano. Pure gli amanti della pallanuoto sono rimasti a casa, costretti a rinunciare alla partita di Coppa Italia tra l’Ortigia e la Lazio, e l’unica consolazione è stata la diretta sulla pagina Facebook della società siracusana.

Due eventi negati

L’Albatro disputa le proprie gare al PalaAcradina, l’Ortigia nella vasca dedicata a Paolo Caldarella, l’indimenticato campione, medaglia d’oro con il Settebello alle Olimpiadi di Barcellona: entrambi gli impianti sono “incastonati” nella Cittadella dello Sport, che ospita anche campi di basket, tennis, padel e pallavolo.

Una creatura voluta da Concetto Lo Bello, il famoso arbitro siracusano, che, tornando da una missione in un paese dell’Europa dell’Est volle realizzare, nella sua Siracusa, di cui è stato sindaco, una mega impianto sportivo, riuscendoci.

“C’è fame di sport”

“Purtroppo – dice a BlogSicilia l’allenatore dell’Albatro, Giuseppe Vinci – non abbiamo potuto accogliere i nostri tifosi. Sappiamo, dalle informazioni in nostro possesso, che il gestore non ha prodotto delle certificazioni, tra cui quelle anti incendio ed elettrica. Peccato, perché c’è una fame di sport notevole in città”.

La gestione della Cittadella dello Sport

La gestione della Cittadella è al centro di un braccio di ferro tra il Comune di Siracusa, proprietario della struttura, e l’Ortigia, che, nel 2017, gestisce l’intero impianto. La convenzione, come da contratto, ha la durata di 15 anni ma le parti sono andate in contrasto, al punto che l’amministrazione comunale hanno avviato la procedura di revoca. L’ente pubblico chiede di incassare l’importo del 50 per cento delle utenze relative ad energia elettrica, acqua e gas, il gestore, da parte sua, assicura di avere affrontato spese straordinarie, di circa un milione di euro.

Lo stadio De Simone chiuso

Chiuso al pubblico anche lo stadio comunale di calcio, Nicola De Simone, per “documentazione incompleta” spiegano dall’Asd Città di Siracusa che gestisce l’impianto, motivando, così, la decisione della Questura di Siracusa.. La partita interna con il Carlentini pertanto si disputerà a porte chiuse. Il presidente Salvo Montagno si assume le responsabilità.

“Le responsabilità non sono assolutamente della questura – dice – ma della società. Purtroppo ci siamo affidati a dei tecnici che hanno commesso un errore e non abbiamo potuto mettere la questura nelle condizioni di concedere il nulla osta. Mi dispiace per l’accaduto e chiedo scusa ai tifosi”.

Sportivi penalizzati

Sulla vicenda è intervenuto il neo presidente dell’Aics Siracusa, Lino Russo. “Il fatto che tre impianti siano chiusi al pubblico – spiega Lino Russo – testimonia che c’è una collaborazione da rivedere tra le istituzioni ed i gestori. Occorre una maggiore sinergia tra le parti, del resto ad essere penalizzati sono i protagonisti dello sport ed il pubblico, che, come dimostrato dalla pandemia, è la linfa vitale del movimento”.

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