• Il governatore Musumeci a tutto spiano in occasione della sua visita a Siracusa
  • Ha parlato di vaccini, di trasporti, dell’emergenza rifiuti e del Pnrr
  • Il presidente della Regione ha anche risposto alle domande in merito ad una sua seconda ipotetica candidatura: “E’ importante lavorare fino all’ultimo giorno con lo stesso entusiasmo del primo”

Visita questa mattina del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a Siracusa in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico del liceo scientifico “Luigi Einaudi” della città.
Il governatore ha incontrato la stampa affrontando diversi argomenti.

Il vaccino contro il Covid19 e “i testardi”

Musumeci ha innanzitutto parlato dell’attuale situazione sanitaria sul fronte del Covid19.
“Speriamo di uscire dalla zona gialla ed entrare in quella bianca ma come sapete c’è una minoranza di testardi che ritiene che il vaccino sia inutile sei inutile e dannoso. Stiamo lavorando per neutralizzare – ha detto il presidente della Regione – questa convinzione e spiegare che oggi al vaccino non c’è alternativa per evitare di finire in terapia intensiva”.

La Sicilia piattaforma logistica

La Sicilia come piattaforma logistica per le navi in transito nel Mediterraneo. È la proposta del presidente della Regione che ha aperto una interlocuzione con il Governo nazionale.
“Per fare questo – ha detto Musumeci a Siracusa –  serve un porto hub al quale Roma non ha mai pensato: le navi mercantili arrivano da Suez e invece di fermarsi sulle nostre coste vanno verso lo stretto di Gibilterra, per poi proseguire verso il mar Baltico o verso l’Adriatico ed il Tirreno”. Il presidente della Regione è anche tornato sulla precarietà del sistema infrastrutturale siciliano.
“Continuo a ripetere al ministro Giovannini – ha aggiunto il governatore – che la Sicilia ha bisogno di un porto hub, di ferrovie veloci e di completare l’anello autostradale. Guardate le nostre strade provinciali, sono uno scandalo e sapete che non sono di competenza della Regione ma dello Stato o della provincia, con queste ultime decapitate.
Attorno a questi temi abbiamo richiamato l’attenzione del Governo nazionale, per cui speriamo che la ripartenza porti verso la dotazione di infrastrutture che consenta alla Sicilia di superare la marginalità nella quale si trova da settant’anni”.

L’emergenza rifiuti in Sicilia

“Noi abbiamo pensato a due termo utilizzatori perché la Sicilia deve liberarsi dalla schiavitù e in parte dalla mafia delle discariche”. E’ quanto ha detto Musumeci in merito all’emergenza rifiuti. Il governatore ha al tempo stesso assicurato di avere discusso con il governo nazionale per ottenere 40 milioni di euro da usare per aiutare i Comuni nei costi di trasferimento dei rifiuti fuori dall’isola.
Se la soluzione delle SRR è ancora una discarica noi non siamo disponibili. Anche se nell’immediato – ha detto Musumeci –  stiamo valutando la possibilità di aiutare i Comuni a trovare un posto in cui conferire. L’obiettivo della regione è quello di differenziare i rifiuti: noi siamo arrivati al 42% ed eravamo al 19. Tutto quello che è indifferenziabile bisogna portarlo all’inceneritore e trasformarlo in energia. Abbiamo messo in conto di aiutare i Comuni costretti a portare i rifiuti fuori dalla Sicilia: non li abbandoneremo, abbiamo chiesto allo Stato 40 milioni di euro per contribuire alle spese per portare i rifiuti all’estero come fanno tanti comuni tra cui il Comune di Roma”. Musumeci ha insistito sul tema del ciclo dei rifiuti all’interno della Sicilia. “Dobbiamo – ha precisato – esaurire il ciclo all’interno di uno stesso territorio: da una parte differenziata alta e dall’altra inceneritore per tutto quello che non può essere differenziato”.

Le infiltrazioni mafiose

“Non possiamo fermare il Pnrr perché abbiamo paura della mafia”. Così Musumeci ha commentato la relazione della Dia sui pericoli di infiltrazioni mafiose nei finanziamenti pubblici.
“La mafia va dove c’è denaro ed – ha detto Musumeci- intercetta i grandi flussi di denaro. Ma lo Stato è più forte della mafia.  La Dia mette in allarme e fa bene ma al tempo stesso noi dobbiamo attrezzarci perché per una mafia che fa paura ci vuole uno Stato che faccia più paura della mafia”.

Un secondo mandato?

Al governatore, infine, è stata rivolta una domanda in merito ad una sua ipotetica ricandidatura per un secondo mandato. Ha risposto: “Non è importante se io mi ricandido o no, è importante lavorare fino all’ultimo giorno con lo stesso entusiasmo del primo”. E ancora: “Io mi occupo di affrontare le emergenze, i problemi sono questi, non sono legati alla mia candidatura. Il lavoro che mi interessa è l’apertura dei cantieri. La presidenza della Regione è importante se uno lavora”.

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