Traffico nel caos in via Francesco Crispi, a Palermo. L’intera viabilità del Porto è rimasta bloccata dalle 18:00. Ciò a causa dell’entrata dei mezzi pesanti agli imbarcaderi. L’afflusso dei tir ha infatti ridotto il già angusto spazio per il passaggio delle auto, limitato dai cantieri presenti in zona.

L’area è infatti interessata dai lavori sull’anello ferroviario, dal restringimento di carreggiata sul sottopasso adiacente a piazza XIII Vittime, nonchè sull’impianto di illuminazione della zona. Un quadro decisamente deficitario che, unito alle limitazioni al traffico presenti sul ponte Oreto e sul ponte Corleone, rendono l’area del litorale una via crucis per tutti i guidatori palermitani e non solo.

Via Crispi paralizzata (VIDEO)

Tanti gli automobilisti arrabbiati, come dimostra la nostra live condotta in zona. L’afflusso di un simile quantitativo di mezzi rappresenta inoltre un deficit per il benessere degli abitanti di via Francesco Crispi, costretti ad inalare i fumi e lo smog fuoriusciti dalle auto e dai camion. Difficoltà anche per i mezzi di soccorso.

Tante le ambulanze in cerca di spazio per passare, così come le vetture delle forze dell’ordine. Ma di varchi proprio non ce ne sono. La sede stradale è tutta occupata. Il tutto in un’area in cui le congestioni del traffico non sono più un caso. Una coda di mezzi che inizia in via dell’Arsenale e termina in Foro Umberto I. Quasi due chilometri di coda. Tradotti in minuti, circa un’oretta in mezzo al traffico per un tratto normalmente percorso in circa 5-10 minuti.

Matassa che l’Amministrazione non è riuscita ancora a sbrogliare. Proprio in questi giorni, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessore alla Mobilità Giusto Catania hanno deciso due mobility manager. I dirigenti sono stati pescati tra il personale dell’Ufficio Traffico e Mobilità. Ciò per risolvere il problema della viabilità in città. Ma la sensazione è che, fino a quando non verranno risolti i problemi sulle strutture portanti del capoluogo siciliano, tale problema rimarrà l’ennesima emergenza di Palermo. Speriamo che la storia possa smentirci. Intanto però, a pagare il conto, sono solo e soltanto i palermitani.