La storia è quella di Rosaria Leto, 56 anni, che da oltre 20 insegue il “sogno” di avere una casa popolare tutta sua. In questo ventennio ha peregrinato prima da assegnataria in via Brigata Aosta, da dove però è dovuta letteralmente fuggire perché i vicini abusivi la minacciavano di andar via, e da oltre un decennio invece è ospite di parenti. Una storia assurda raccontata da “Repubblica”. Adesso sembrava davvero che fosse arrivato il suo turno ed invece così non è stato.

Il caso dell’alloggio fantasma

Sì, perché la signora Rosaria ha avuto assegnato dal Comune, in quanto legittima assegnataria, una casa popolare all’albergheria. L’alloggio numero 12 di poco meno di 100 metri quadrati. Quanto basta per vivere dignitosamente. Ma la felicità lascia presto spazio allo sconforto. Perché vero è che è assegnataria ma quella casa in realtà non esiste. Fa parte di un complesso di immobili in via di costruzione su input dello Iacp, l’istituto autonomo case popolari. Ma il cantiere è fermo dal giugno scorso e la sua casa, secondo cronoprogramma, dovrebbe essere consegnata non prima del 2023. L’assessore alle Attività sociali, Cinzia Mantegna, conferma la carenza di case popolari e confida nella speranza che il cantiere si sblocchi al più presto.

Nel 2018 i primi passi

Nel dicembre del 2018 a Palermo si è cominciato a muovere qualcosa nell’immenso magma dell’edilizia popolare e delle situazioni collegate agli occupanti. Dall’amministrazione comunale venne firmata la prima determina che, in applicazione della legge regionale 8/2018 proposta proprio dal Comune, ha permesso ad una famiglia di “occupanti” di regolarizzare la propria posizione e vedersi assegnata la casa popolare nella zona di “Medaglie d’Oro“. Contemporaneamente è partita la prima iscrizione a ruolo per un’altra famiglia, che da anni non paga i canoni di locazione della casa popolare che gli è stata assegnata a Bonagia. Due provvedimenti apparentemente diversi ma che in realtà andavano nella stessa direzione: quella di mettere ordine e ricondurre a piena legalità la situazione degli alloggi popolari in città. Da un lato favorendo la regolarizzazione di quanti hanno i requisiti per essere assegnatari e dall’altro perseguendo coloro che già hanno una casa popolare ma sono inadempienti. Entrambi provvedimenti ritenuti dal sindaco Leoluca Orlando di “equità sociale”.

Il piano delle regolarizzazioni

Sul fronte delle regolarizzazioni, sono circa 800 le famiglie proprio nel 2018 avevano fatto richiesta di poter aver assegnato la casa che occupano, in base alla normativa approvata dalla Regione nel maggio dello stesso anno. Ovviamente per procedere gli occupanti devono fornire prove del fatto che l’occupazione sia iniziata prima del 31 dicembre 2017, requisito richiesto dalla normativa. Per quanto riguarda invece il recupero delle somme non versate dagli assegnatari proprio nel 2018 gli uffici comunali di Palermo completarono la notifica di circa 1.450 ingiunzioni di pagamento, riferite a 450 famiglie morose.

 

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