Cinquanta milioni di euro. A tanto ammontano i fondi che la Regione Siciliana da mesi dovrebbe trasferire alle imprese del Trasporto Pubblico locale siciliano. Si tratta di fondi che lo Stato ha traferito alla Regione come acconto in parte a ripiano delle perdite dovute al Covid19 e i parte per i servizi aggiuntivi. Asstra e Anav protestano e chiedono i fondi.

Asstra: “Urge liquidità”

“È una situazione che investe tanto le imprese di trasporto a capitale pubblico quanto quelle a capitale privato”, dice il Vice Presidente di Asstra Sicilia, Michele Cimino. “In un momento difficile come questo le imprese hanno bisogno di liquidità che rappresenta l’ossigeno per la loro attività. Di questa situazione rischiano, alla fine, di pagare le conseguenze gli utenti finali: i cittadini”.

“Le imprese del Tpl – continua Cimino – stanno proferendo ogni sforzo e grande attenzione anche in virtù del particolare momento che possiamo definire senza dubbio ancora di emergenza. Voglio unirmi al messaggio lanciato oggi dal Presidente nazionale di Asstra Andrea Gibelli nel ringraziare la stragrande maggioranza dei dipendenti che con l’adozione delle norme sul green pass ci hanno consentito di garantire il servizio con pochissimi disagi”.

Anav: “Regione sorda ai nostri appelli”

“Le imprese pubbliche e private del trasporto di linea su gomma urbano ed extraurbano da troppi mesi attendono di avere dalla Regione siciliana, ormai diventata troppo sorda ai nostri appelli, 50 milioni di euro, somme che fanno parte degli importi in acconto che lo Stato ha da numerosi mesi trasferito alla stessa Regione a titolo di partecipazione, in periodo di pandemia da Covid-19, sia per i mancati ricavi da traffico che per il pagamento dei servizi aggiuntivi per il trasporto in sicurezza degli studenti nell’anno scolastico 2020-2021″. Lo dice Antonio Graffagnini, presidente di Anav Sicilia, che rilancia la richiesta di attenzione da parte dell’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Falcone, al presidente Nello Musumeci e all’intero Governo regionale.

antonio graffagniniI fondi stanziati dallo Stato da tempo sono state erogate alle aziende beneficiarie in tutte le regioni italiane, ma “soltanto la Regione siciliana non ha ancora trasferito quegli importi alle aziende con motivazioni assolutamente non note – sottolinea Graffagnini – e a quanto detto va aggiunto che anche le somme trasferite a titolo di partecipazione dello Stato alla copertura degli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali, anch’esse oramai da tempo, non sono ancora state erogate alle nostre imprese”.

Rischio perdita fondi Statali

Ma Graffagnini lancia un allarme, perché la Regione siciliana rischia di perdere i trasferimenti dello Stato in materia di ammodernamento del piano autobus considerati i ritardi con cui sta gestendo la predisposizione dei piani operativi. “Le altre regioni – sottolinea – hanno già provveduto a deliberare i piani di assegnazione e nel corso di un convegno di quindici giorni fa, il ministero ha anticipato che ulteriori ritardi non saranno consentiti e le somme saranno trasferite ad altre regioni italiane che hanno già operato”.

Rassicurazioni dalla regione

“Accogliamo le sollecitazioni di Anav e Asstra, a proposito di fondi e programmi per il trasporto pubblico su gomma in Sicilia, e prendiamo spunto dall’occasione per rassicurare tutti: entro novembre, una volta definiti gli ultimi dettagli, pubblicheremo il Piano autobus della Regione Siciliana, attraverso cui acquisteremo decine di nuovi e moderni mezzi ad alimentazione green, investendo circa sessanta milioni di euro per migliorare l’efficienza della mobilità quotidiana dei siciliani” replica l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone, replicando alle dichiarazioni odierne di Anav Sicilia e Asstra Sicilia.

“Per quanto riguarda, invece – prosegue Falcone – i fondi per le aziende che si occupano del trasporto pubblico, sempre entro novembre erogheremo ben 17 milioni per integrare le retribuzioni previste dal contratto nazionale di lavoro. Sulle risorse destinate a coprire i mancati ricavi delle imprese, circa 15 milioni, attendiamo che le stesse completino gli adempimenti su monitoraggi e certificazioni da espletare sul portale Tpl nazionale. Infine – conclude l’esponente del governo Musumeci – i pagamenti per i servizi aggiuntivi, espletate le ultime verifiche ancora in corso, saranno erogati così come preventivato”.

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