• Il vaccino contro il Covid-19 proteggerebbe anche da altre infezioni.
  • I risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.
  • Il vaccino sarebbe efficace anche contro altri coronavirus.

Abbiamo ormai immparato che i coronavirus hanno un alto potenziale epidemico. Nel 2002 in Cina apparve il SARS-CoV-1, generando un’epidemia di sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e furono registrati 8mila casi e 800 morti. E oggi, contro questo coronavirus, c’è un vaccino.

Dieci anni dopo, poi, la comparsa di MERS-CoV in Arabia Saudita, causando la morte in almeno il 30% dei casi: 1.219 casi e 449 morti. Questo coronavirus si diffuse in diversi Paesi del Medio Oriente ma fu contenuto velocemente.

Nel 2019, invece, la pandemia di SARS-CoV-2 – il coronavirus che causa la malattia COVID-19 – ancora oggi un’emergenza sanitaria globale: al momento ha causato oltre 4 milioni e mezzo di morti e per tanti è una cifra sottostimata.

Premesso ciò, alcuni studi sostengono che i vaccini attuali contro il Covid-19 non proteggono solo dagli effetti gravi del SARS-CoV-2 ma anche dagli altri coronavirus.

Ad esempio lo sostiene una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista medica Journal of Clinical Investigation che suggerisce che il vaccino anti COVID-19 protegge anche da altri coronavirus, tra cui il HCoV-OC43, che causa il comune raffreddore.

Nel dettaglio, come riportato su Futura-Sciences.com – per verificare quanto affermato, il plasma umano è stato raccolto prima della vaccinazione e in vari momenti dopo di essa con i sieri di Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson. Ebbene, dopo la vaccinazione, il risultato è stato che non solo era alto il livello degli anticorpi anti SARS-CoV-2 ma anche quelli anti SARS-CoV-1 e anti HCoV-OC43. Invece, non lo erano quelli contro l’influenza stagionale.

Parallelamente, sono stati condotti anche esperimenti sui topi. Risultato: la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 ha determinato un aumento degli anticorpi anti-SARS-CoV-2, anti-SARS-CoV-1 e anti-HCoV-OC43, come negli esseri umani. Inoltre, gli autori dello studio hanno anche valutato l’efficacia del vaccino anti-SARS-CoV-1 in caso di contaminazione da SARS-CoV-2 nei topi. Risultato: i topi precedentemente vaccinati contro l’infezione da SARS-CoV-1 hanno tollerato meglio l’infezione da SARS-CoV-2 rispetto ai topi non vaccinati.

Questi esiti molto promettenti devono, tuttavia, essere confermati da altri studi, anche perché le analisi si sono svolte subito dopo la vaccinazione. È noto, invece, che la protezione del vaccino diminuisce nel tempo. Sarebbe molto utile, quindi, conoscere la durata della protezione dopo la vaccinazione ma, al momento, resta difficile da determinare. Dipende, infatti, da molti fattori, come la salute generale di una persona o la precedente esposizione a uno o più coronavirus.

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