• Caso Eitan Biran, il piccolo deve rientrare in Italia, dalla zia paterna.
  • La decisione del Tribunale della famiglia di Tel Aviv.
  • Il nonno materno condannato a pagare le spese legali.

Eitan Biran, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, deve rientrare in Italia dalla zia paterna Aya Biran. Lo ha deciso il Tribunale della famiglia di Tel Aviv e lo ha riferito la stampa israealiana, citando la sentenza del giudice.

Nel dettaglio, la giudice Iris Ilotovich-Segal ha respinto la tesi del nonno materno, Shmuel Peleg, secondo cui Israele è il luogo normale di residenza del bimbo così come la tesi che abbia due luoghi di residenza, Israele e Italia.

La Corte ha rigettato anche la tesi di Peleg convinto che Israele sia il luogo dove debba crescere Eitan dal momento che i suoi genitori, morti nella tragedia della funivia, volevano tornare a vivere nello Stato ebraico. La giudice ha messo l’accento sulla continuità nella vita del minore, arrivato in Italia appena nato e lì vissuto finora.

Il giudice ha decreato anche che sia il nonno a dover pagare le spese del processo pari a 70mila shekel (quasi 19mila euro).

Shmuel Moran e Avi Himi, avvocati della famiglia di Aya Biran, hanno commentato: «Pur accogliendo con soddisfazione la sentenza della giudice Ilutovich crediamo che in questo caso non ci siano né vincitori né vinti. C’è solo Eitan e tutto quello che chiediamo è che torni presto a casa sua, ai suoi amici a scuola, alla sua famiglia, in particolare per la terapia e gli schemi educativi di cui ha bisogno». Ha espresso, invece, «grande gioia» la zia paterna di Eitan.

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