Il Cga di Palermo ha espresso parere negativo sul ricorso presentato dall’avvocato Ezechia Paolo Reale al presidente della Regione in merito allo scioglimento del Consiglio comunale di Siracusa, avvenuto nel novembre del 2019, a seguito della mancata approvazione del rendiconto di gestione che portò poi alla nomina, da parte della Regione, di un commissario, in sostituzione dell’assemblea cittadina.

I giudici era stato chiamati ad esprimere un parere prima della decisione finale della Presidenza della Regione siciliana e questo pronunciamento, non vincolante, potrebbe mettere la parola fine ad una vicenda che si trascina da anni.

Il dirigente della Regione

Eppure nei mesi scorsi, c’era stato uno spiraglio per il ricorrente dopo il parere del dirigente dell’Ufficio legislativo e legale della Presidenza della Regione siciliana, Giuseppe Anzaldi, per cui “lo scioglimento del Consiglio comunale di Siracusa per la mancata approvazione del rendiconto di gestione, in assenza di una norma regionale ad hoc, appare illegittimo”.

Nelle motivazioni, il dirigente regionale evocava la mancanza di una norma regionale ad hoc. In effetti, una legge c’è ed è quella relativa allo scioglimento del Consiglio per la mancata approvazione del bilancio ma la fattispecie è indicata in modo generico. D’altra parte, nel caso di Siracusa si trattava del rendiconto.

L’amarezza di Vinciullo

Sulla vicenda è intervenuto Enzo Vinciullo, responsabile provinciale della Lega. “Oggi, quello che io ho detto e scritto, più volte, si è avverato e il CGA – dice Vinciullo – prende atto, con molto cinismo, che si è tentato di modificare una legge che consentiva lo scioglimento del Consiglio Comunale, cosa assolutamente non vera.

“Non voglio aggiungere altro, ma – ha proseguito l’ex parlamentare regionale della Lega, Enzo Vinciullo, solo affermare con forza che da oggi tutti noi sappiamo a chi dobbiamo, per i prossimi due anni, attribuire la responsabilità su questa dittatura che viene esercitata, quotidianamente, nella nostra martoriata Siracusa”