È salito a 56 – tutti non vaccinati – il numero dei contagiati dal Covid-19 del focolaio di Trieste scaturito dalle manifestazioni contro il green pass degli scorsi giorni.

Lo ha confermato a LaPresse l’epidemiologo che guida la task force anti Covid in Friuli Venezia Giulia, Fabio Barbone. “Abbiamo i primi cinque casi a Udine – ha spiegato l’epidemiologo – e chiaramente stiamo parlando soltanto di casi certificati dal tampone. Dei 56 casi complessivi nove sono secondari, ovvero riguardano persone non presenti alle proteste ma entrati in contatto coi partecipanti”.

Barbone ha osservato che in un contesto di “aumento della circolazione virale, si sono tenute manifestazioni cui hanno partecipato persone dichiaratamente non vaccinate. Si tratta del focolaio più importante attivo in questo momento in Friuli Venezia Giulia”. Otto tra i positivi al coronavirus sono portuali.

Inoltre, “nella graduatoria del tasso di incidenza del Covid-19 ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni Trieste e Gorizia si attestano rispettivamente al primo e al quarto posto con 231 e 100 casi. Un triste primato che suscita forte preoccupazione così come una riflessione alla luce degli accertamenti dell’Asugi che hanno ricondotto un focolaio di 46 contagi avvenuti in occasione delle manifestazioni di piazza a Trieste”. Lo ha scritto la deputata e coordinatrice di Forza Italia del Friuli Venezia Giulia Sandra Savino, annunciando un’interrogazione parlamentare.

“Grazie all’efficacia dei vaccini, al senso di responsabilità della gran parte della popolazione e all’efficienza della sanità regionale la pressione sugli ospedali è ancora sotto controllo, ma il timore che i numeri possano crescere è reale. Ed è naturale chiedersi se sia stato fatto tutto il possibile per evitare il balzo dei contagi: le manifestazioni di piazza, quando autorizzate, sono espressioni di libertà, valore che non va messo in discussione. Ma la libertà non può mettere a repentaglio la salute collettiva o creare pressione sul sistema sanitario, penalizzando anche i tantissimi cittadini che responsabilmente hanno aderito alla campagna di vaccinazione. Organizzare e partecipare a sit-in significa nei fatti creare assembramenti tra persone prevalentemente non vaccinate, con ciò  che ne consegue. Per questa ragione ho chiesto al governo tramite un’interrogazione parlamentare di prendere posizione sull’impennata di casi registrata in Venezia Giulia e nell’isontino, in parte riconducibile alle manifestazioni di Trieste. Libertà sì, ma non di mettere a repentaglio la salute di una comunità”, ha concluso Savino.

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