• Al via  nel pomeriggio al porto di Augusta le procedure di sbarco dalla nave Sea Watch 4
  • A bordo ci sono 461 migranti tratti in salvo nei giorni scorsi
  • Lo sbarco rallentato per via dei controlli medici sulla nave

Al via, nel primo pomeriggio, lo sbarco  dei 461 migranti arrivati ieri a bordo della Sea Watch 4 al porto commerciale di Augusta

Controlli medici sui migranti

Per tutta la giornata di ieri, i medici hanno compiuto numerosi controlli, non solo per verificare la positività al Covid19 degli stranieri, che si sono protratti fino a sera. Nel corso della mattinata di oggi, come previsto dal cronoprogramma della Prefettura di Siracusa, saranno completati i tamponi ed intorno alle 15 inizierà lo sbarco dei migranti.

Identificazione degli stranieri

Contestualmente, le forze dell’ordine provvederanno ad identificare gli stranieri, ed quel punto saliranno a bordo della nave per la quarantena per osservare la quarantena.

I minori

I minori non accompagnati saranno trasferiti in un centro di accoglienza, per cui la Prefettura sta individuando delle strutture fuori dalla provincia di Siracusa che ne è sprovvista. Gli altri saranno trasbordati sulla nave per la quarantena per osservare il periodo di isolamento come disposto dai protocolli sanitari.

La vicenda della Geo Barents

La polizia e la Guardia di Finanza, nell’ambito delle attività investigative connesse allo sbarco di migranti avvenuto nei giorni scorsi a Messina con la nave Geo Barents, ha fermato un cittadino gambiano di 25 anni, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro delitto.

Dieci vittime

Il giovane è stato indicato da alcuni testimoni quale conducente dell’imbarcazione sulla quale sono state trovate anche dieci vittime.

Arrestato pure un tunisino già espulso in passato

Arrestato anche un tunisino di 38 anni, accusato di reingresso sul territorio nazionale, e già in precedenza respinto alla frontiera dal Questore di Agrigento ed imbarcato su volo charter con destinazione Tunisia con divieto di rientrare in Italia per 3 anni.