A Palermo “spariscono” anche le strade. Che sia per la presenza eccessiva di rifiuti o per le erbacce, alcuni tratti viari del capoluogo siciliano non sono più utilizzabili. Ciò anche a causa di una mancata conoscenza del territorio, che fa sembrare vicoli o fondi quelle che in realtà sono strade a tutti gli effetti.

Questo è il caso di via della Rocca alla Molara, arteria dell’omonimo quartiere nell’area Sud di Palermo. Una piccola stradina, quelle che una volta si sarebbero chiamate “firriate“, che dovrebbe congiungere via Molara ad alcuni vicoli vicini, è diventata un tutt’uno con la natura, con buona pace dei residenti della zona.

La scoperta di Igor Gelarda (Lega)

Ad accorgersi di questo storico qui pro quo è stato Igor Gelarda, capogruppo della Lega a Sala delle Lapidi. Il consigliere comunale, allertato dai residenti della zona, ha poi scoperto l’inghippo, commentando così l’accaduto. “Questa strada è stata completata abbandonata dall’Amministrazione. Pochi mesi fa, abbiamo scoperto che è pubblica. Così stiamo spingendo la Rap a dare una ripulita e una risistemata alla strada. Perchè, anche se non è una strada principale, è comunque un arteria pubblica che va rimessa in funzione”.

“La natura ne ha preso possesso, come potrebbe accadere nelle strade del centro città se continuiamo ad avere questa Amministrazione Comunale che le abbandona. Questo – commenta scherzosamente Igor Gelarda – è quello che potrebbe succedere alle strade di Palermo fra un paio d’anni”.

Il caso speculare allo Zen 2

Se, nel caso di Borgo Molara, l’incuria si è unita a degli errori burocratici, diversamente è accaduto nel caso di via San Nicola, arteria viaria del quartiere Zen 2, a Palermo. Come documentato durante la nostra live sul posto, la strada, da tempo, è inaccessibile alle auto, come dimostrato da un nostro precedente servizio. Il motivo è presto detto. L’area è oggetto di continui abbandoni illegali di rifiuti. Approfittando dell’oscurità delle notte, alcuni incivili utilizzano la strada come una discarica a cielo aperto.

Il quadro è agghiacciante. Il mobilio e gli ingombranti si uniscono ai numerosi sacchetti di spazzatura presenti. Immondizia che finisce per attrarre insetti e topi, che infestano le sterpaglie limitrofe. Uno scenario indegno di una società civile, dove il confine della decenza è stato superato da molto tempo. Tanto che i residenti hanno dovuto attrezzarsi “con mezzi propri” per impedire gli abbandoni illegali. Ciò sbarrando le vie di ingresso alla strada, con gli stessi ingombranti abbandonati lì. Ma ad ogni azione corrisponde u una reazione. Così, gli ignoti che mettono in pratica gli abbandoni non solo continuano imperterriti nella loro attività, ma addirittura danno fuoco alle cataste messe in piedi per impedirgli l’accesso.