Il Comune di Palermo si dirige sempre più velocemente verso il dissesto economico-finanziario. I fondi da Roma bastano per coprire le perdite di un anno ma non permettono di chiudere il bilancio triennale e la dichiarazione di disseto è inevitabile. Lo mette nero su bianco il ragioniere generale del Comune di Palermo Bohuslav Basile.

Il dissesto “spiegato” in 140 pagine

Un documento di oltre 140 pagine in cui il tecnico di Palazzo delle Aquile sottolinea l’impossibilità di mettere in campo il piano di riequilibrio a causa dell’insufficenza dei fondi a disposizione. I 75 milioni di euro inseriti in finanziaria infatti dal Governo nazionale non basterebbero a coprire l’intero piano, ma soltanto l’annualità 2021. Ciò lasciando scoperti i due terzi del triennio.

Gli elementi di criticità

Un “buco” sul quale Bohuslav Basile ha riflettuto più volte, in particolare sulla relazione relativa al piano di riequilibrio. Un’analisi che verteva sugli elementi di criticità dei bilanci comunali. Fra questi il ragioniere generale individua “gli obblighi di accantonamento al Fondo Rischi Legali e al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità; i nuovi debiti fuori bilancio e fattispecie latenti, nelle quali Basile ricomprende il caso Amat; la mancata approvazione delle tariffe TARI e l’inidoneità del gettito alla copertura dei costi dello smaltimento dei rifiuti”.

A questi elementi si aggiungono “lo strutturale ricorso all’anticipazione onerosa di tesoreria; l’utilizzo, in termini di cassa, delle entrate a destinazione vincolata; nonché i potenziali effetti squilibranti conseguenti all’inefficace esercizio del controllo analogo”.

Il ragioniere generale chiede dichiarazione di dissesto

Così, il ragioniere generale ha presentato una delibera con la quale chiede all’assessore al Bilancio Sergio Marino di firmare la dichiarazione di dissesto. Un atto finora circolato soltanto tra i componenti della giunta e i vertici della burocrazia.

Ma è lo stesso assessore al bilancio della Giunta guidata da Leoluca Orlando a ritenere illegittima la richiesta, rifiutandosi di firmare. Una guerra di carte bollate fra burocrazia e politica in cui potrebbero irrompere le opposizioni. La maggioranza numerica di Sala delle Lapidi presenterà presto un conto salato al primo cittadino e ai suoi assessori.

La relazione di Basile

Secondo quanto emerge dalla relazione del ragioniere generale, tale richiesta si baserebbe su un caso di giurisprudenza riguardante il comune di Isola delle Femmine. I giudici contabili hanno ritenuto che si può ricorrere al piano di riequilibrio pluriennale solo in presenza di crediti esigibili e non riscossi. Situazione che sussiste solo in parte per Palermo, dove prevale, invece, “l’incapacità dell’ente di garantire l’assolvimento dei servizi indispensabili”. Problema già sollevato dal consigliere comunale del gruppo “Oso” Ugo Forello, in una seduta dedicata proprio al piano di riequilibrio.

Un elemento che porrebbe la dichiarazione di dissesto come un atto dovuto e non già come un elemento discrezionale.  Visione non condivisa dall’assessore al Bilancio Sergio Marino. L’esponente della Giunta Orlando ha risposto con una nota al ragioniere generale. Atto nella quale evidenzia la contradditorietà della firma della dichiarazione di dissesto. Ciò visto lo stato avanzato del piano di riequilibrio.

Argiroffi-Forello (Oso): “Fallimento del sindaco Orlando”

Intervenuti sull’argomento, i consiglieri comunali di “Oso” Giulia Argiroffi ed Ugo Forello confermano le voci sull’iniziativa consiliare che porterà la richiesta di dichiarazione di dissesto in aula. “Il dissesto di Palermo certifica, purtroppo e definitivamente, il fallimento del sindaco Orlando. Da anni, con trasparenza e determinazione, abbiamo denunciato che Palermo sarebbe caduta nel baratro. Questo anche a causa di una gestione politico-amministrativa del comune e delle sue partecipate disastrosa, incapace e inadatta”.

“Cosa ancora più grave – continuano – è l’atteggiamento della Giunta, degli Assessori tutti, del Sindaco e del Segretario Generale. Questi, infatti, da più di due settimane sapevano della proposta di deliberazione sul dissesto presentata dal Ragioniere Generale. E hanno volutamente nascosto la circostanza al Consiglio Comunale, inficiando ancora di più la discussione sul piano triennale delle opere pubbliche, sul tram e sul piano di riequilibrio pluriennale”.

“Visto che la proposta di dissesto è stata incomprensibilmente bloccata dall’Assessore al Bilancio che si è rifiutato di firmarla, ci siamo premurati di depositare una proposta di deliberazione di iniziativa consiliare che ne riporta, integralmente il contenuto. Di fronte ad un rapporto di fiducia definitivamente tradito dalla Giunta e dal Segretario/Direttore Generale, riteniamo di fondamentale importanza che sia il Consiglio Comunale ad esprimersi con la sua piena autonomia sui disastri di questa amministrazione e di trarne le dovute e dolorose conseguenze”.

Chinnici (Italia Viva): “Basta bugie”

Chiarimenti chiesti anche dal capogruppo di Italia Viva a Sala delle Lapidi Dario Chinnici. “La delibera proposta dal Ragioniere generale per l’immediata dichiarazione del dissesto del Comune di Palermo fa finalmente chiarezza sui conti disastrati della città. L’ipotesi del pre-dissesto a cui sta lavorando l’Amministrazione è sfumata. Ciò nonostante i tentativi della giunta di prendere tempo bloccando la delibera degli uffici. Orlando venga subito in consiglio comunale e dica alla città come stanno realmente le cose”.

“Mentre qualcuno si trastulla con la campagna elettorale, Palermo affonda fra i disastri di Orlando e della sua giunta dei peggiori. Neanche i 75 milioni romani riusciranno a salvare il Comune, la cui voragine nei conti è praticamente senza fondo; un pericolo che avevamo previsto per tempo, chiedendo un patto fra tutti i partiti che il sindaco ha invece rifiutato mandando la città a sbattere. Serve una seduta urgente del consiglio comunale per dire ai palermitani che siamo al default”.

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