“L’OMS considera la variante Omicron ad alto rischio. Non ne sappiamo molto ma abbastanza per essere preoccupati”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa, parlando della strategia dell’Unione Europea contro il Covid-19.

“Dalla nostra esperienza con Delta sappiamo che è una corsa contro il tempo. Ci vorranno due-tre settimane per avere i dati sulla variante dobbiamo fare del nostro meglio in questo tempo in attesa di sapere tutto”, ha aggiunto.

Brusaferro: “Su variante Omicron ancora pochi dati”

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), intervenuto all’Healthcare Summit del Sole24Ore, ha affermato: “La presenza di varianti fa parte della carta d’identità di questo virus, che muta in continuazione”.

“La tempestività nell’identificazione della variante Omicron – ha spiegato – ha consentito parte una rapida reazione a livello globale”, ma allo stesso tempo “i dati relativi all’identità sono ancora molto pochi, sia in termini di trasmissibilità” sia “sulla sua capacità di evadere la risposta al vaccino”. Questa nuova variante ha una “sintomatologia che non sembra differire molto da quella nota”, ha aggiunto.

Primi due casi di Omicron in Norvegia

Intanto, la Norvegia ha identificato i suoi primi due casi di Omicron. Le due persone infettate erano in viaggio in Sud Africa, come precisato in una nota dal sindaco di Oeygarden Tom Georg Indrevik, annunciando un inasprimento delle restrizioni nella cittdina di 40mila abitanti.