A causa dell’invasione dei delfini 50 titolari di pescherecci depositeranno le loro licenze all’ufficio circondariale marittimo delle Eolie. La loro protesta contro “la numerosa presenza di delfini che incide sui quantitativi della pesca al totano”. Lo annunciano presidente e il vicepresidente del consorzio Cogepa Eolie, Salvatore Riitano e Pinuccio Spinella, che hanno chiesto un intervento dell’assessore della Pesca mediterranea della Regione Siciliana, Antonino Scilla. “Quella dei delfini – aggiungono – è diventata ‘un’invasione’, sono una calamità per il pescato del totano perché la loro presenza determina una perdita di quantitativi tra il 60-70%, causando una irreversibile crisi per le unità dedite a quel tipo di pesca. I dissuasori presenti in mare, anche quelli di ultima generazione, non fanno altro che divenire una fonte di richiamo”.

Ambientalisti contro

Una tesi non condivisa dagli ambientalisti. “L’utilizzo dei pingers, i dissuasori acustici, e di attrezzi da pesca alternativi non danneggiabili da parte dei delfini – afferma Monica Blasi, biologa marina, presidente dell’associazione Filicudi wildlife conservation – insieme allo sviluppo di attività economiche alternative per i piccoli pescatori sono la strada da seguire. Stiamo lavorando sul territorio collaborando con molti pescatori e faremo il possibile per aiutarli a ridurre le interazioni con i delfini e agevolarli nel percorso di riconversione dei mestieri”.

Un precedente 4 anni fa

Già nel 2017 i pescatori delle isole Eolie avevano segnalato la numerosa presenza di delfini che, a loro dire, “incidevano sui quantitativi della pesca del totano”. Da allora ad oggi la presenza dei delfini è divenuta più numerosa: “Non esiste nessun possibile alternativa – sostengono i vertici di Cogepa – per far desistere i delfini, oggi più numerosi che mai, a disinteressarsi della pesca al totano e da quella delle reti a tremaglio, apportando a quest’ultimi consistenti danni alle reti. I dissuasori, anche quelli di ultima generazione, non fanno altro che divenire una fonte di richiamo”.

Le richieste

Nel documento l’organizzazione di categoria avanza delle precise richieste: l’istituzione del tavolo di coordinamento dei “Piani di Gestione Locale”, ai sensi della legge regionale del 20 giugno 2019; le misure alternative come “rottamazione delle licenza di pesca”, la “deroga dei sistemi di pesca: sostituzione quantitativi con specie ittiche che non interferiscono con la presenza dei delfini”, ed ancora la “riconversione dell’attività di pesca in attività di trasporto turistico nell’arcipelago delle Eolie”. “In mancanza di riscontro a tali richieste – minaccia Cogepa – seguiranno manifestazioni a sostegno della grave crisi in cui versano i pescatori”.

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