• Ragazzo di 34 anni morto nel 2014 in un incidente a Palermo.
  • Fu travolto e ucciso da un’auto pirata in via Aloi, a Falsomiele.
  • Dopo 7 anni i familiari saranno risarciti. Lo ha deciso il Tribunale.

L’11 dicembre del 2014, intorno alle 22, Antonino Ribaudo, a soli 34 anni, morì in un misterioso incidente stradale a Palermo. Oggi, dopo 7 anni, i familiari difesi dall’avvocato Emanuele Gualniera, hanno ottenuto l’ok al risarcimento.

Condannata la UnipolSai Assicurazioni

Con una sentenza del tribunale di Palermo, il giudice Paolo Criscuoli ha disposto un risarcimento per i familiari di Ribaudo, morto sette anni fa a soli 34 anni in un incidente stradale che ha coinvolto il suo scooter. Il tribunale ha condannato la UnipolSai Assicurazioni a risarcire la famiglia dell’uomo, deceduto a causa di un sinistro avvenuto in via Aloi, in zona Falsomiele, l’11 dicembre del 2014.

Indagini superficiali, l’incidente fu archiviato

L’incidente rimase per lungo tempo un giallo per quanto riguarda le dinamiche: Antonino Ribaudo era stato trovato sull’asfalto con una profonda ferita alla testa, ma i vigili urbani giunti sul luogo non avevano trovato alcun mezzo. Per il tribunale però le indagini dell’epoca furono superficiali, tanto che il procedimento penale a carico di ignoti fu archiviato.

Le nuove indagini: l’auto pirata

Le nuove indagini supportate dalle perizie eseguite dall’ingegnere Antonino Gualniera e le testimonianze hanno accertato come la vittima fu effettivamente travolta da un’auto pirata, poi allontanatasi senza prestare alcun soccorso alla vittima.

La ressa al pronto soccorso del Civico

Momenti di tensione sul luogo dell’incidente fra i residenti e gli operatori del 118, tanto che fu necessario l’intervento di 7 volanti della polizia. L’uomo fu trasportato all’ospedale Civico con una profonda ferita alla testa, risultata poi letale. Ttra pianti e urla, fu stata distrutta la porta a vetri dell’ingresso e il pronto soccorso è stato bloccato.

La sentenza

La sentenza del tribunale, ha disposto il risarcimento danni per la famiglia di Ribaudo, difesa dall’avvocato Emanuele Gualniera.

Articoli correlati