• Il gup di Siracusa ha disposto il rinvio a giudizio per 9 persone
  • Si tratta dell’indagine su un traffico di droga e cellulari in carcere
  • L‘inchiesta condotta dalla Procura di Siracusa

Il gup del Tribunale di Siracusa ha disposto il rinvio a giudizio per 9 persone coinvolte nell’inchiesta, coordinata dalla Guardia di finanza, sull’introduzione illecita di droga nel carcere di Siracusa. La prima udienza si terrà l’11 novembre del 2022.

Gli imputati

Gli imputati sono Sebastiano Troia, uno dei più noti penalisti del Foro di Siracusa, (difeso dagli avvocati Puccio Forestiere, Fabiola Fuccio, e Luca Ruaro), Rosa Chiari, Federica e Martina Capodieci, Alex Cappuccio (difesi dall’avvocato Matilde Lipari), Marcello Bianca, Giuseppe Serino (difeso dall’avvocato Salvatore Leotta), Dalila Spicuglia (assistita dall’avvocato Junio Celesti).

Una condanna

Alessio Visicale, che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, ha rimediato una condanna a 2 anni di reclusione

La vicenda

L’indagine ruota al centro di presunte cessioni di sostanze stupefacenti ad un detenuto, Francesco Capodieci, detto Cesco, ex boss del clan Bronx, già condannato in due procedimenti giudiziari diversi, ed ora collaboratore di giustizia.

La tesi della Procura

Secondo gli inquirenti, a passargli la droga sarebbe stato il suo ex difensore, Sebastiano Troia, con la collaborazione di Noemi Forestieri, compagna di Capodieci, che avrebbe avuto il compito di consegnare al professionista le partite di stupefacenti, confezionate dai familiari del collaboratore di giustizia in alcuni vasetti e stecche di sigarette, poi cedute dal legale al cliente durante i colloqui.

Troia, assistito dagli avvocati Puccio Forestiere, Fabiola Fuccio, e Luca Ruaro, ha sempre negato questa ricostruzione, sostenendo di aver agito in buona fede. Insomma, non ne sapeva nulla del contenuto.

Ordinanza per Troia annullata

Nei mesi scorsi, il professionista ha incassato una vittoria: i giudici del Riesame hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti nel maggio del 2020 dal gip del Tribunale di Siracusa, Carla Frau. La posizione di Noemi Forestieri, compagna del pentito con cui vive in una località segreta, è stata stralciata.

Le conversazioni al telefono dal carcere

Non girava solo droga nel carcere di Siracusa, nel corso delle indagini i finanzieri della Fiamme gialle hanno scoperto che nel penitenziario i detenuti avrebbero avuto a disposizione dei telefoni ma su questo aspetto non c’è il coinvolgimento del penalista. Grazie ai mini cellulari, avrebbero parlato con l’esterno per ordinare droga.