• Sequestrati terreni per 41 mila euro di un imprenditore agricolo
  • Aveva ottenuto illegittimamente dei contributi europei
  • Non poteva richiederli per via di una condanna per truffa
  • Il provvedimento è stato eseguito dalla Finanza

I militari della Guardia di finanza hanno sequestrato 4 terreni di un imprenditore agricolo di Carlentini, nel Siracusano, che avrebbe incassato illegittimamente 41 mila euro sotto forma di contributi agricoli erogati dall’Agea, agenzia per le erogazioni in agricoltura.

Contributi europei, sequestrati 4 terreni di un imprenditore agricolo di Carlentini

Il profilo dell’imprenditore

L’ imprenditore A.C. ha un’attività di allevamento di bovini e produzione di latte,  il cui cugino, titolare di una ditta individuale, era stato sottoposto a una misura interdittiva antimafia dalla Prefettura di Siracusa in quanto l’azienda risultava soggetta al pericolo di infiltrazioni mafiose.

Condannato per truffa

Nel corso degli accertamenti, i finanzieri hanno scoperto che l’imprenditore, pur condannato nel 1995, con sentenza irrevocabile, per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aveva chiesto ed ottenuto dall’Agea i finanziamenti europei,  “dichiarando, falsamente, che non sussistevano nei propri confronti cause ostative al riguardo” spiegano dalle Fiamme Gialle di Siracusa.

L’inchiesta della Procura europea

Le relazioni dei finanzieri sono finite sul tavolo della Procura europea, denominata Eppo, che,  dopo aver iscritto l’imprenditore nel registro degli indagati per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ha richiesto al Tribunale di Siracusa il sequestro preventivo, in via diretta o per equivalente, delle somme corrisposte pari a oltre 41 mila euro.

Conti correnti vuoti

Gli inquirenti si sono prima recati negli istituti bancari ma non trovando denaro liquidi hanno aggredito gli appezzamenti di terreno nella disponibilità dell’imprenditore.

Contributi del 2019 e 2020

Sulla vicenda, i finanzieri di Siracusa precisano che i contributi finiti sotto la lente di ingrandimento sono quelli “riconducibili al 2019 e 2020 per un totale appunto di oltre 41.000 euro, tenuto conto che l’integrazione normativa al Codice antimafia, ove viene esteso il divieto di percepire contributi comunitari per coloro che sono stati condannati per il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, è avvenuta soltanto nell’anno 2018”.

“Ne deriva, pertanto, che in ragione del principio di irretroattività, il reato risulta integrato solo per il pagamento
delle somme riconducibili alle ultime due annualità (2019 e 2020)” aggiungono dal comando delle Fiamme Gialle.

 

 

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