• Sono più di 9mila le donne vaccinate durante la gravidanza in Sicilia
  • Soltanto a Palermo 250 gestanti non vaccinate ricoverate per complicazioni
  • Se ne discute al XV Congresso regionale Aogoi “La salute della donna oltre la pandemia” in corso a Palermo

Covid19 e gravidanza: sono più di 9mila le donne vaccinate durante la gestazione in Sicilia, mentre nella sola città di Palermo sono stati 250 i casi di gestanti non vaccinate ricoverate in reparto Covid. Di questi, 180 i parti riusciti, mentre circa 50 sono state le gravidanze interrotte o con patologie e complicanze collegabili al covid.

La vaccinazione in gravidanza al centro di un congresso

Il tema della vaccinazione in gravidanza, che rientra tra i punti prioritari dell’attività di promozione della salute dell’Assessorato Salute della Regione siciliana, è uno degli argomenti al centro del XV Congresso regionale dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), “La salute della donna oltre la pandemia”, che si svolge da oggi a martedì 7 dicembre 2021 al Centro Congressi Hotel Saracen, Isola delle Femmine (Palermo).

Le tematiche affrontate

L’evento accende i riflettori su tematiche che spaziano dalle problematiche legate alla ginecologia oncologica in pandemia, alle tecniche interventistiche post covid, alla donazione del sangue cordonale, fino alla gestione del travaglio e del post-partum nella gestante in solitudine e medicina di genere.

I partecipanti al congresso

Partecipano all’incontro tra gli altri, la professoressa Elsa Viora, presidente nazionale Aogoi, Responsabile della SSD di Ecografia e Diagnosi Prenatale presso il Reparto di Ginecologia e Ostetricia Ospedale S.Anna di Torino; ed i professori Antonio Chiantera, presidente Società Italiana Ginecologi Ospedalieri (SIGO); Giovanni Scambia, direttore Dipartimento Scienze della salute della donna, del bambino e di sanità pubblica, Policlinico Gemelli (Roma); Salvatore Incandela, direttore U.O.C. Ostetricia e Ginecologia P.O. Sciacca (Ag); Daniela Segreto, Referente Medicina di Genere Regione Sicilia.

Vaccino nelle donne in gravidanza e allattamento, il report dell’Università di Catania

La vaccinazione contro il Covid19 nelle donne in gravidanza e che allattano è consigliata, soprattutto per coloro, tra di esse, che lavorano in prima linea nell’assistenza sanitaria o che presentano malattie.
È quanto emerge dallo studio dal titolo “COVID-19 vaccination in pregnant and lactating women: a systematic review” pubblicato a ottobre sulla rivista medica internazionale “Expert Review of Vaccines” e frutto della collaborazione di un team composto dal dott. Raffaele Falsaperla, direttore dell’Unità operativa complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Policlinico” – presidio ospedaliero “San Marco” di Catania, dai medici specialisti in formazione della Scuola di Specializzazione in Pediatria dott. Guido Leone e Maria Familiari e dal direttore della stessa Scuola, prof. Martino Ruggieri, ordinario di Pediatria afferente al Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Catania.

Lo studio

Lo studio, condotto all’interno della rete formativa universitaria di pediatria dell’Ateneo di Catania, consente di chiarire la situazione, oggetto di un acceso dibattitto scientifico a livello nazionale e internazionale, relativo alla vaccinazione delle donne in gravidanza e/o che allattano.
“L’unica vera strategia profilattica contro il Covid-19 è ancora la vaccinazione di massa che significa vaccinare le donne in gravidanza e in allattamento soprattutto quelle a elevato rischio di contagio”, spiegano gli autori della ricerca, che precisano come lo studio rappresenti “la prima revisione sistematica e di meta-analisi (secondo le linee guida PRISMA) che mira a valutare la sicurezza e l’efficacia dei vaccini Covid-19 nelle donne in gravidanza e in allattamento e nei loro neonati, sulla base dei dati aggiornati a metà giugno 2021 tratti dalle maggiori banche dati della letteratura scientifica medica internazionale, quali PubMed e Google Scholar (per un totale di 1.718 articoli scientifici valutati) e anche sulla banca dati curata dal National Institute of Health (NIH) statunitense che contiene le circa 400mila sperimentazioni cliniche private e pubbliche già concluse, ancora aperte e/o in fase di reclutamento in 220 paesi del mondo”.

Nessun effetto avverso

“Gli studi non hanno finora evidenziato effetti avversi riportati nella letteratura mondiale in donne in gravidanza vaccinate o nei loro neonati – spiegano i ricercatori -. Le reazioni locali e sistemiche nelle donne in allattamento e in gravidanza non sembrano differire dalla popolazione generale così come il tasso di aborti non differisce dalle donne in gravidanza non vaccinate studiate prima della pandemia. Dagli studi emerge che una grande quantità di immunoglobuline protettive anti-SARS-CoV-2 venga trasferita attraverso la placenta e il latte materno al neonato, fornendo immunità umorale al feto e/o neonato”.

L’analisi

“Tutte le donne in gravidanza testate negli studi selezionati hanno ricevuto un vaccino a base di RNA messaggero (mRNA) – si legge nello studio -. Il 95.2% dei campioni di sangue materno e l’85% dei campioni di sangue ottenuti dal cordone ombelicale sono risultati positivi al dosaggio delle immunoglobuline protettive anti-SARS-CoV-2. Sono stati analizzati anche campioni di latte materno da donne sottoposte a vaccinazione anti-Covid-19 che allattano ed è emerso che, tali campioni, erano tutti positivi per gli anticorpi protettivi anti-SARS-CoV-2 così come lo erano i campioni di sangue delle madri testate”.
“In attesa di nuovi dati appare chiaro che la reattogenicità nelle donne in gravidanza e in allattamento non sembra differire dalla popolazione generale – aggiungono i ricercatori -. Anche se la letteratura riporta nelle donne in gravidanza vaccinate 104 aborti spontanei e 65 parti pretermine, purtuttavia il tasso di aborto non differisce statisticamente da quello rilevato nelle donne in gravidanza non vaccinate studiate prima della pandemia”.
“Dati similari erano già emersi, in gravidanze inattese, durante le fasi di studio preliminari dei tre principali vaccini che poi sono stati resi commerciabili – aggiungono i ricercatori -. Un ultimo dato importante, che fa parte delle raccomandazioni delle Società Scientifiche per l’allattamento materno, consiste nella bassa probabilità che le nanoparticelle di mRNA dei vaccini somministrati alle madri passino nel latte materno, e che se tale evento si verifica, queste stesse particelle vengono abitualmente digerite dal bambino senza provocare effetti dannosi sull’organismo”.