• Colpo di scena sul processo al gruppo imprenditoriale Frontino accusato di truffa
  • Il giudice ha rinviato l’udienza per la sentenza all’estate prossima

Per circa 2 anni, il processo sul presunto caso di truffa per la costruzione del centro commerciale Fiera del Sud ha avuto un ritmo serrato.

Colpo di scena

Udienze calendarizzate davanti al giudice monocratico, Franco Scollo, ma dopo la requisitoria del pm con le richieste di condanna per il gruppo imprenditoriale siracusano Frontino e le arringhe difensive, il giudice ha deciso di rinviare all’estate prossima, il 5 luglio, l’udienza dove presumibilmente sarà emessa la sentenza.

La tesi della Procura

Secondo la tesi degli inquirenti, per la realizzazione della struttura, situata in viale Epipoli, nella zona nord di Siracusa, il gruppo imprenditoriale si sarebbe rivolto ad imprese edili, a cui avrebbe subappaltato i lavori e con la scusa dei cambi societari avrebbe pagato dei piccoli acconti.

Nella ricostruzione dei magistrati, Salvatore Grillo, Marco Dragonetti e Stefano Priolo, a tenere le redini del sodalizio sarebbero state due sorelle, Rita e Daniela Frontino: per la prima sono stati chiesti anni e 6 mesi, 2500 euro di multa, 3 anni 1500 euro di multa per l’altra.

Il ruolo delle Frontino

Uno degli ultimi difensori ad esporre la sua linea, è stato l’avvocato Antonio Meduri, legale di Davide Sapienza, per cui il pm ha chiesto 2 anni, 9 mesi e 1500 euro di multa.

Per il difensore, il suo assistito, benché avesse avuto il ruolo di amministratore in una delle società del gruppo, non avrebbe avuto alcuna responsabilità, in quanto le decisioni sarebbero state sempre prese dalla sorelle Frontino. Il difensore ha posto l’accento sulle testimonianze delle presunte vittime che hanno confermato di avere sempre interloquito con le due imprenditrici..

Le altre richieste di condanna

Queste le altre richieste di condanna formulate dalla Procura: 2 anni e 9 mesi, 1500 euro di multa per Davide Venezia (difeso dall’avvocato Giorgio Assenza); 2 anni e 1000 euro di multa per Alfredo Sapienza (difeso dall’avvocato Antonio Meduri); 1 anno e 9 mesi e 900 euro di multa per Maria Cimino.

Le richieste di assoluzione

Chieste, inoltre, le assoluzioni per Salvatore Noto (difeso dagli avvocati Maria Spurio e Fabio Catania),  Assunta Di Martino (difesa dall’avvocato Tancredi Antonuccio) e Graziano Del Greco (assistito dall’avvocato Lo Presti).

Il risiko societario

I magistrati della Procura di Siracusa ipotizzano che la truffa sarebbe stata pianificata in ogni dettaglio.

Secondo quanto sostenuto dal pm Salvatore Grillo, nel corso della sua requisitoria, sarebbe stata la Emmea, società riconducibile ai Frontino, a commissionare il lavoro ad una seconda società, la Rgd, anch’essa nell’orbita dello stesso gruppo imprenditoriale, la quale, a sua volta, avrebbe subappaltato gli interventi a delle aziende edili, quelle truffate, che avrebbero ricevuto compensi irrisori.

Per il magistrato la Rgd, il cui amministratore sarebbe stato un livoriano, poi sparito dai radar della Procura,  avrebbe ceduto le sue quote ad altre società, allo scopo di confondere le vittime, che avrebbero continuato a lavorare.

Fatture false

Nella tesi dei magistrati, la Emmea avrebbe emesso delle false fatture costruendo un credito Iva che sarebbe stato come un assegno sicuro per le vittime, salvo poi scoprire di non avere in mano nulla.

Su questa vicenda, nel corso del processo è stato sentito un dipendente regionale dell’Agenzia delle Entrate che ha  raccontato di aver provato a compiere dei controlli su una delle aziende del gruppo Frontino, la Emmea, chiedendo poi al pm Longo, coinvolto nell’inchiesta Sistema Siracusa per cui ha patteggiato 5 anni e l’uscita dalla magistratura, alcune documentazioni sulla stessa società, finita in un suo fascicolo “ma non abbiamo mai avuto nulla” riferì il teste al giudice del tribunale.