Anche i sindacati intervengono su questa querelle sorta attorno alla Foss, la fondazione dell’orchestra sinfonica siciliana su cui la politica siciliana da qualche giorno si sta confrontando non senza le proverbiali polemiche. Cgil, Cisl e Uil si accodano ai tanti dubbi che sono emersi nei giorni scorsi riguardo a presunte spese e passi ritenuti più lunghi della gamba. Situazioni confermate anche nel corso delle audizioni dei giorni scorsi in commissione Cultura all’Ars che spingono le organizzazioni di categoria a puntare il dito sulla decisione dell’assessorato regionale al Turismo di commissariare a suo tempo la Foss.

Problemi già annunciati

“Le due audizioni chieste dalle organizzazioni sindacali – scrivono le segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – e da alcuni deputati della Regione Siciliana hanno certificato, mettendoli in fila, una serie di problematiche più volte evidenziate dalle organizzazioni sindacali territoriali, dall’appello dei 61 professori d’orchestra e dal collegio dei revisori dei conti. Una situazione completamente diversa dagli affidamenti rappresentati dall’assessore al Turismo, che si era impegnato a garantire la gestione della Foss come ‘una casa di vetro’, dove la trasparenza sarebbe stata il filo conduttore dell’azione commissariale, chiamata a riparare ai danni di una gestione confusa e viziata da tali e tante irregolarità, da determinare le dimissioni del consiglio di amministrazione e il ricorso alla magistratura contabile”.

Commissariamento provvedimento contestato

I sindacati parla di “gestione unilaterale” del commissariamento, ritenuta una delle cause principali che ha determinato lo status quo: “Aver negato il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali – prosegue la nota – su materie che riguardano la programmazione e l’esercizio finanziario dell’ente, gli indirizzi produttivi, la gestione delle attività date in appalto, la definizione degli organici funzionali e i relativi fabbisogni di personale, contestualmente ai criteri e modalità di assunzione, sostituiti da una visione ‘ad personam’ giustificata persino con un organigramma unico in tutta Italia e completamente difforme dalle previsioni contrattuali del settore. Condividiamo in pieno la richiesta di ‘ispezioni’ avanzata collegialmente dai componenti della commissione e la forte sollecitazione agli organi esecutivi ad attivare tutte le iniziative possibili per ripristinare la piena funzionalità in un contesto di massima trasparenza”.

Esperienza “fallimentare”

“Il coinvolgimento della commissione parlamentare – aggiungono Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – è scaturito dalla richiesta delle organizzazioni sindacali – di ricomposizione del consiglio di amministrazione al fine di sospendere un esperienza totalmente fallimentare e garantire una prospettiva di sviluppo e piena valorizzazione di un patrimonio culturale di inestimabile valore rappresentato dalla Orchestra Sinfonica Siciliana. Ora ‘la Parola’ passa alla politica chiamata ancora una volta alle proprie responsabilità, noi abbiamo apprezzato pubblicamente la linea programmatica del governo dedicata allo spettacolo in Sicilia e ai teatri in particolare, dove le organizzazioni sindacali di categoria hanno sottoscritto importanti Accordi Quadro in grado di garantire Occupazione, Produzione, equilibrio economico e qualità artistica, impossibile continuare con questa “giostra” di nomine autoreferenziali”.

Le contestazioni in commissione all’Ars

Tra le contestazioni avanzate in commissione all’Ars quelle di atti transattivi e l’assunzione di professori d’orchestra alla Fondazione orchestra sinfonica siciliana “decisi dal commissario della Fondazione senza parere sulle coperture finanziarie e senza parere preventivo dell’organo di controllo”. Non ci sarebbe stato nemmeno il rispetto della norma regionale in materia di assunzioni a tempo indeterminato. È questo in sostanza il contenuto del parere del collegio dei revisori dei conti dell’Ente che, nero su bianco, in pratica ha bocciato l’operato del commissario della Foss.

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