La tragedia A20 finisce al centro di uno scontro fra Palermo e Roma. Non si placano le polemiche a una settimana dalla morte di un bimbo nato prematuro che la mamma ha partorito lungo l’autostrada A20 Palermo Messina durante la corsa contro il tempo verso un reparto nascite troppo lontano. Il piccolo è morto in ambulanza prima di poter vedere un ospedale.

Manca il punto nascite a Sant’Agata di Militello

Ieri sera un flash mob si è tenuto a sant’Agata di Militello per solidarietà alla famiglie che ha vissuto la tragedia e per ritornare a chiedere la riapertura del punto nascite di Sant’Agata di Militello chiuso nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera che prevede la chiusura di quei reparti nei quali non avvengano almeno 500 parti l’anno.

L’intervento dell’assessore Razza sui social

L’assessore Ruggero razza sui social spiega la posizione della Regione “Intervengo sul punto nascita di Sant’Agata di Militello. Intervengo ancora una volta, ma lo faccio volutamente senza alcun tono polemico. Dovrebbe essere a tutti noto – anche a chi dice falsità da giorni, pur ricoprendo ruoli istituzionali – che la materia dei punti nascita è disciplinata a livello nazionale”.

Chiesta la deroga a Roma per aprire Sant’Agata

“La Sicilia, nel 2019, ha chiesto la deroga per mantenere in vita il punto nascita di Sant’Agata di Militello. Non si sa per quale ragione, pur citandola nel corso del proprio parere, l’organismo nazionale ministeriale nega di averla ricevuta. Questo è un piccolo mistero, ma non ha avuto alcuna valenza perché il comitato ha espresso comunque il suo parere con una motivazione che non abbiamo condiviso come Regione e si è espresso negativamente”.

Disagio del territorio valutato ‘modesto’

“Non è vero, come sostiene il Comitato che il “disagio orografico” sia “modesto” e non mi convincono neppure i rilievi sul difficile approvvigionamento del personale. È una visione “ragionieristica” che non tiene conto della circostanza, banale, secondo la quale se per anni tieni in sospeso un reparto sarà difficile trovare personale disponibile a scommettersi di fronte alla incertezza”.

La regione ricorre contro il parere per aprire ugualmente

“A fronte di questa decisione, formalmente comunicata dal Ministero della Salute, abbiamo deciso di andare comunque avanti per cercare di ottenere la revisione di questo parere nazionale. La decisione non è (nè poteva essere) della Regione. Qualche CIALTRONE che circola sulla rete farebbe bene a chiedere scusa. Noi andremo avanti nel difendere la nostra posizione in ogni sede.