Faraone e Lagalla candidati sono stati due passi falsi. Non per le persone ma per il modo in cui sono maturate le candidature. Due passi falsi perché non vanno nella direzione dell’unità del centro. E’ la sintesi del pensiero di Saverio Romano Leader di Cantiere Popolare e vice Presidente di Noi con l’Italia, un pensiero espresso a BlogSicilia durante una chiacchierata in vista dell’assemblea nazionale di Noi con l’Italia che si terrà sabato 11 dicembre a Palermo.

Arriveranno da tutta Italia

 

Sabato Palermo sarà teatro, dunque, dell’Assemblea nazionale dei centristi di Noi con l’Italia. Arriveranno da tutto il Paese, dal Friuli alla Liguria passando per la Lombardia, dal Lazio alla Campania per l’assemblea che punta ad un nuovo grande centro.

Saranno presenti il Presidente Maurizio Lupi, Alessandro Colucci, il Sottosegretario Andrea Costa, il Vice Presidente e leader di Cantiere Popolare, il  siciliano Saverio Romano, consiglieri regionali della Lombardia, della Liguria, i dirigenti politici di Noi con l’Italia-Cantiere popolare, i coordinatori provinciali, i sindaci e i consiglieri comunali.

Radicamento nel territorio

“E’ il riconoscimento naturale del radicamento nel territorio siciliano – dice Saverio Romano – sarà una giornata nella quale contiamo di dar vita a grandi occasioni per il centro. Siamo convinti che servono sinergie, aggregazioni centriste, che rispondano all’esigenza di centro che il Paese esprime e, nel Pase, in particolare la Sicilia”.

Ma il Centrodestra sembra tendere verso la Lega

“Ognuno nella coalizione mette  ciò che ha, le sue migliori risorse. Se ci sarà una sana competizione la affronteremo  tempo debito. Questo non mi preoccupa. Già nel 2017 la somma dei risultati ottenuti dai partiti di centro rappresentava i due terzi del consenso del centrodestra. Noi ottenemmo il 7,2% e penso che il prossimo anno potremo andare in doppia cifra in Sicilia.  Sono convinto che per il centro nel suo complesso sarà ancora così nel 2022 ed anche per questo occorre unità”

Appello alle forze di Centro e ai Movimenti Autonomisti e Popolari

Un tentativo è già fallito ma per Romano i margini sono intatti “Cantiere Popolare già alle scorse regionali ha avviato questo percorso. Eravamo con gli autonomisti già nel 2017”.

“Non escludo di lanciare un appello alle forze centriste, autonomiste e popolari che si riconoscono nei lavori che sono tipici di quest’area. Ripeto, servono sinergie e aggregazioni. Quando parlo di queste forze mi riferisco agli autonomisti guidati da Roberto Di Mauro, al Movimento Via a tante altre realtà popolari”.

La Dc Nuova di Totò Cuffaro?

“Sta certamente dentro questo perimetro”

I rapporti con l’Udc

“L’Udc ha bisogno di connettersi con i suoi simili. Non possiamo nascondere che le ultime scelte che ha fatto non sembrano andare in questa direzione. Il ‘patto dei paccheri’ fallì proprio perché fu l’Udc a sfilarsi e la forzatura fatta con l’adesione e la candidatura del prof Roberto Lagalla è stata certamente un gesto che va in una direzione diversa dall’unità. Nulla da dire sulla persona, naturalmente”.

Italia Viva di Renzi

“Renzi è stato apprezzato al di la dei suoi meriti quando era in auge, viene criticato e contestato oltre i suoi demeriti oggi. La verità sta nel mezzo. Si tratta dell’uomo politico che quando era segretario del Pd iscrisse quel partito al Partito socialista europeo. Oggi vira a centro. Penso che da uomo intelligente abbia capito alcuni errori. Ma al centro bisogna starci per convinzione e non per convenienza”

E la candidatura di Davide Faraone?

“Una candidatura lanciata senza confrontarsi con alcuno è stata certamente un passo falso. Anche in questo caso niente da dire sulla persona”

Insomma questa unità del centro sembra molto lontana

“Confido che non sia così. Fare politica è già difficile con i sentimenti, penso che sia impossibile farla con i risentimenti. Quindi, per quel che ci riguarda, cantiere aperto con tutti”

 

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