Il Covid-19 ha ucciso il capo di Stato maggiore colonnello Salvo Gagliano. L’ufficiale, 57 anni, al comando interregionale Culqualber di Messina era ricoverato a Modena.

Si è spento oggi, perdendo la sua battaglia contro il coronavirus. Già comandante del reparto operativo del comando provinciale carabinieri Lecce, poi comandante provinciale a Ragusa, aveva un importante curriculum alle spalle.

Originario di Grammichele, nel Catanese, si era distinto sin da giovanissimo per le sue doti professionali e umane.

I dati Covid di oggi 10 le vittime di oggi in Sicilia

Sono 618 i nuovi casi di Covid19 registrati nell’isola a fronte di 23.329 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 975. Il tasso di positività scende leggermente a 2,6% ieri era poco sopra il 3%.

L’isola è, al nono posto per contagi, al primo c’è il Veneto con 3.516 casi, al secondo la Lombardia con 3.379, al terzo il Lazio con 1,554 casi, al quarto posto Emilia Romagna con 1.391, al quinto la Campania con 1.175 casi, al sesto posto il Piemonte con 1.165 casi, al settimo posto la Toscana con il 791, e all’ottavo posto il Friuli Venezia Giulia con 763 casi,

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 14.009 con un decremento di 101 casi. I guariti sono 709 mentre le vittime sono 10 e portano il totale dei decessi a 7.260.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono 366 i ricoverati, con 11 casi in più meno a ieri;  in terapia intensiva sono 46, lo stesso caso rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 93 casi, Catania 228, Messina 23, Siracusa 49, Ragusa 13, Trapani 72, Caltanissetta 62, Agrigento 57, Enna, 21.

Vaccini all’Università di Palermo

Oltre 400 vaccini in poche ore. È il bilancio della prima giornata di somministrazioni di vaccino anti-Covid all’Università degli studi di Palermo.

L’iniziativa, a quattro mani tra l’ateneo e la struttura commissariale locale per la gestione della pandemia, ha visto un via vai di docenti, ricercatori, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario dell’università per la terza dose di vaccino nelle aule dell’edificio 19 di viale delle Scienze, nel giorno dell’Immacolata. Il tutto eccezionalmente al ritmo di musica natalizia, per calarsi ancora di più nel clima di festa.

Un modo per potenziare la campagna vaccinale ma anche per consentire la ripresa delle lezioni in presenza in tutta sicurezza. “È una straordinaria opportunità di collaborazione tra istituzioni – l’ha definita il Rettore Massimo Midiri – Grazie all’aiuto dell’amico e collega, il commissario all’emergenza Covid di Palermo, Renato Costa, abbiamo realizzato questo evento di alto valore simbolico. Un’occasione importante, resa possibile anche dal lavoro del personale amministrativo di Unipa, che ci permetterà di usufruire della vaccinazione in modo dedicato e di tornare in tempi brevi a usare i luoghi dell’università in tutta sicurezza”.

Medici, infermieri e personale amministrativo della struttura commissariale per l’emergenza Covid di Palermo torneranno a vaccinare il personale dell’ateneo l’11 e il 12 dicembre. Ieri, intanto, si è conclusa un’altra attività di vaccinazione di prossimità in uffici pubblici, quelli del tribunale di Palermo, in collaborazione con la Corte d’Appello: circa 1200 i vaccinati, tutti operatori della giustizia, tra magistrati, avvocati e dipendenti.

“Sono particolarmente contento di trovarmi in questo luogo, che è anche il mio posto di lavoro – dichiara il commissario Covid di Palermo, Renato Costa -. Ringrazio il rettore Midiri per la disponibilità nel concederci questi spazi, che ammantano l’iniziativa di un alto valore simbolico, per il legame tra il vaccino e la conoscenza. La vaccinazione di prossimità per noi ha un’importanza particolare; consente di beneficiare delle migliori condizioni a livello di comodità e fruibilità. Oggi è un giorno di festa, ma in altre giornate questa formula ci ha permesso di non interrompere l’attività lavorativa delle persone che andavamo a vaccinare. Ci avvaliamo di questa strategia ormai da parecchi mesi e ci auguriamo di continuare a farlo fino a raggiungere una quota di immunizzazione sufficiente a liberarci da questo incubo”.

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