Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando è intervenuto questa mattina durante la seduta di Consiglio Comunale dedicata al piano di riequilibrio. Un atto necessario ad evitare il dissesto delle casse di Palazzo delle Aquile, ma che va aggiornato alla luce dei fondi sbloccati dal Governo nazionale nell’ultima finanziaria.

Il dibattito si è svolto in modalità telematica. Ciò perchè, dalla fine del 2021, i consiglieri di Sala delle Lapidi hanno deciso di passare allo smart working a causa dei casi di positività registrati fra i componenti dello stesso Consiglio. Fatto che ha reso complicate le comunicazioni durante la seduta, con problemi di collegamento che hanno interessato sia il primo cittadino che il ragioniere generale.

Chiesta l’uscita dall’Aula dell’assessore Catania

Seduta che è iniziata subito con le polemiche. A prendere la parola è l’esponente di +Europa Fabrizio Ferrandelli. Il consigliere comunale ha sottolineato l’esigenza di far uscire dall’Aula l’assessore alla Mobilità Giusto Catania. Ciò alla luce della mozione di sfiducia votata dall’Aula proprio nei confronti dell’esponente di Sinistra Comune. Membro di Giunta che, peraltro, non si è ancora espresso sulla mozione relativa alla sospensione della Ztl.

Richiesta condivisa anche dalla consigliera comunale del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi, che ha proposto la pregiudiziale sulla presenza dell’assessore in Aula. “E’ inopportuna la sua presenza. Non ha il diritto e non è adeguato al suo ruolo”, ha sottolineato l’ex esponente pentastellata. Contrario alla proposta il capogruppo di “Sicilia Futura” Gianluca Inzerillo, il quale ha ribadito l’esigenza di parlare del piano di riequilibrio. Pregiudiziale respinta dal presidente Totò Orlando.

Parla Orlando, “Momento importante”

In seguito, ha preso la parola il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.  “Desidero sottolineare quanto sia importante questo momento per affrontare i problemi della città. Siamo in una situazione finanziaria ben nota, che si collega a due grandi temi: quello dei 200 Comuni che non possono chiudere i bilanci e alla crisi della città Metropolitane nel nostro paese”.

Sovraccreditamento e crediti di dubbia esigibilità

“Vi è una condizione per la quale ho chiesto al ragioniere generale la predisposizione di una delibera sul piano di riequilibrio – ha proseguito Orlando -. Il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare quest’atto. Ha degli aspetti strutturali e di carattere contingente. Le critiicità sono legate al sovraccreditamento, cioè vi è un meccanismo che non funziona relativo al sistema delle entrate, che era gestito da Riscossione Sicilia, con un tasso di recupero crediti veramente basso. Tutto questo si unisce alla normativa sui crediti di dubbia esigibilità, che costringe ad accantonare le somme”.

Aumento sui servizi a domanda individuale

Tema chiave del dibattito degli ultimi giorni è legato all’aumento di alcuni tariffari. “Per quanto riguarda i servizi a domanda individuale, il tasso di copertura è al momento del 19,38%. E’ necessario che si raggiunga il 36%. E’ chiaro che il piano di riequilibrio debba prevedere tale percentuale attraverso una riduzione dei costi e un aumento delle tariffe. Bisogna tenere conto di questi effetti nell’arco del ventennio”.

Riorganizzare gli uffici

Altro tema importante riguarda la riorganizzazione degli uffici del Comune di Palermo. Personale che necessita di un turnover dei componenti degli uffici. “Si fa riferimento ad una esigenza di cogliere quest’occasione per una conversione organizzativa. Stiamo parlando di una modulazione che costituirà la principale operazione di supporto per il riequilibrio”.

“Abbiamo una serie di criticità note. Fra queste, vi è una riduzione di personale e un innalzamento dell’età media e con alcuni dipendenti ad orario ridotto. Questi elementi si accompagnano ad elementi ulteriori, ovvero un numero elevato di dipendenti con contratto part-time; l’uscita di personale in seguito alla legge su “quota 100”, fatto che incide soprattutto in alcuni settori specifici. Occorre trovare un equilibrio fra aumentod del monte ore ed assunzione di nuovo personale. C’è carenza delle conoscenza di competenze digitali, importanti soprattutto per il PNRR e per i fondi comunitari”.

“Con dissesto vendita Gesap inevitabile”

Punto focale dell’intervento del sindaco è la cessione del 40% delle quote Gesap, fissata per il 2025. “Poi vi sono una serie di interventi necessari al piano di riequilibrio. Norme per aumentare la capacità di riscossione; la razionalizzazione dei servizi; il recupero delle entrate attraverso le concessioni sui beni patrimoniali e la vendita delle partecipazioni del Comume. E’ evidente che questo tipo di vendita non sottrarrebbe Gesap dal controllo interamente pubblico, visto che si venderebbe solo il 40%. Abbiamo indicato il 2025 come termine temporale ma è chiaro che si potrà stabilire una data più in avanti o addirittura cancellarla”.

“Il dissesto non serve per le particolari condizioni di sovraccreditamento – sottolinea Orlando -. Ha una funzione simile a quella del fallimento, che penalizza i crediti. Laddove scattasse il dissesto, schizzano a livello masismo tutte le tariffe, si bloccano le operazioni del personale e si dismettono tutte quelle attività non essenziali. E fra questi rientra proprio Gesap. Il percorso avviato dal piano di riequilibrio è dinamico, nel senso che si potrà cambiare in qualunque momento”.

 

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