“Ad appena due giorni dalla ripartenza delle attività didattiche in presenza denunciamo la situazione di collasso in cui versano le scuole in Sicilia. Manca il personale a causa dell’alto numero dei contagi, mentre in tanti istituti non sono ancora arrivate le mascherine ffp2 promesse dal Ministero dell’istruzione”. Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza.

“La politica ha fallito”

“È evidente – aggiunge – che la politica ha fallito per l’ennesima volta. I governi nazionale e regionale non solo in questi mesi hanno fatto poco o nulla per consentire alla scuola di affrontare la pandemia in modo efficace, ma addirittura hanno generato un conflitto di carattere normativo che sta producendo ulteriore caos e incertezza. Si vedano le sentenze con le quali il Tribunale amministrativo ha annullato le ordinanze dei sindaci in zona arancione, che disponevano la sospensione delle attività didattiche”.

Al Sud situazione drammatica

“Stiamo pagando – continua Rizza – l’arroganza di un governo centrale che ancora una volta ha dimostrato presunzione, non avendo mai accolto e ascoltato le richieste delle organizzazioni sindacali. Soprattutto al Sud, dove il sistema scolastico vive una situazione drammatica, si sarebbe dovuto intervenire sull’edilizia scolastica, sulla riduzione delle classi pollaio, sul potenziamento dell’organico covid, su una campagna di screening e tracciamento dedicata ai docenti e agli studenti. La scuola deve tornare ad essere protagonista delle scelte politiche a tutti i livelli”.

La politica responsabile di povertà educativa e abbandono scolastico

“Tutto questo – conclude – avrà delle ricadute nefaste in termini di povertà educativa e abbandono scolastico di cui la politica è responsabile”.

Le scuole alla ricerca di personale, c’è chi ha rifiutato la supplenza

Come BlogSicilia vi ha raccontato ieri, al primo giorno di ritorno in classe, le scuole sono alla ricerca di personale mancante perché contagiato dal Covid19 o in quarantena.
Alcuni insegnanti supplenti ci hanno riferito di aver ricevuto anche 5 o 6 convocazioni, telefoniche o tramite email, da parte di scuole diverse per sostituire docenti mancanti.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Anna, una insegnante supplente di Palermo che ha deciso di rifiutare tutte le supplenze che le sono state proposte e ci ha spiegato i motivi della sua scelta: ““Anche se a malincuore – ci ha detto – ho rifiutato perché ho timore del contagio. Secondo me non è il momento opportuno per tornare in classe. Ho due bambini piccoli e intendo tutelarli. Ho paura di contrarre il Covid19 a scuola è ‘portarmelo’ a casa. Condivido la preoccupazione dei sindaci e di molti genitori che oggi hanno scelto di non mandare i figli a scuola. A mio avviso, almeno altre due settimane di didattica a distanza sarebbero state la scelta più saggia”.

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