Il piano di riequilibrio del Comune di Palermo sarebbe già da modificare. Lo ha detto orlando al consiglio comunale spiegando il documento che dovrebbe salvare le casse nel giro di 20 anni attraverso misure di stabilità che prevedono aumento delle tasse e dei servizi, e di finanziamenti da parte dello Stato per circa 450 milioni. Il sindaco però ha ammesso che servono alcune modifiche al documento.

Le proposte di Orlando

Come riporta il Giornale di Sicilia, Orlando ha aperto anche alle opposizioni, accettando un tavolo tecnico che metta sul piatto gli elementi più controversi da riposizionare. Una specie di taskforce politica aperta alle opposizioni per trovare, a saldi invariati, un punto d’incontro visto che alla fine il piano è si come paternità della giunta, ma deve esse re approvato da Sala delle Lapidi. “Abbiamo molti crediti che non riusciamo a recuperare”. Orlando cita il flop di Riscossione Sicilia che su 62 miliardi nella Regione da riscuotere, è riuscita a mettere le mani soltanto su 12. Il danno, a cascata, anche su Palermo dove la Tari risulta la tassa maggiormente evasa e che il piano di riequilibrio punta a incassare a regime il 75 per cento del valore complessivo. Orlando, conferma il progetto di portare al 36 per cento di copertura economica i servizi a domanda individuale, mentre al momento incassiamo solamente il 18.

L’opposizione non ci sta

Ma i consiglieri non sono stati teneri. “Il piano fa schifo, è del tutto inadeguato, infarcito di dati sui livelli di riscossione dei tributi sballati, smentiti dal capoarea del settore, che così manda in aria tutti i conti”,, dice Ugo Forello. Fabrizio Ferrandelli propone un tavolo tra le forze del Consiglio per “aggiustare noi la rotta e fare da parte un amministrazione in capace e nociva. Barbara Evola, di Sinistra comune, spiega che non si può rinunciare a costruire un piano perché significherebbe rinunciare all’agibilità politica in questo palazzo.

Il giallo dei fondi Covid

Momenti di nervosismo in Consiglio quando è emerso che i fondi per il sostegno alla pandemia (31 milioni nel 2021,55 nel 2021) e  70 milioni a fondo perduto sganciati a inizio di anno sono serviti per tenere i conti in ordine, peraltro senza nemmeno potere chiudere il bilancio 2021. “Il sindaco Leoluca Orlando, senza che nessuno lo sapesse, ha usato 86 milioni destinati ai commercianti colpiti dalla pandemia per coprire i buchi di bilancio. Si tratta di 31 milioni del 2020  e 55 milioni del 2021 che avrebbero dovuto ridare ossigeno a un’economia in crisi e invece sono finiti nella voragine dei conti comunali che comunque sono andati in rosso, nonostante altri 69 milioni previsti dal Decreto fiscale. Una circostanza emersa oggi durante i lavori del consiglio comunale e che conferma il totale scollamento di questa amministrazione dalla città che, pur di salvarsi dai propri errori, usa i soldi dei ristori. Una sola parola: vergogna”. Lo dice il capogruppo di Italia Viva al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici.

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