È giallo a Palermo sui contributi nazionali alle Imprese colpite dall’emergenza sanitaria che sarebbero stati trattenuti dal Comune. Il caso è esploso nel corso della seduta di Consiglio Comunale. Sulla polemica entra a gamba tesa anche il Presidente di Confimprese Palermo. “L’appropriazione delle risorse destinate alle imprese da parte del Comune è la cartina tornasole dell’atteggiamento del Sindaco nei confronti degli imprenditori”.

La vicenda venuta fuori in Consiglio

Si sono registrati momenti di nervosismo in Consiglio quando è emerso che i fondi per il sostegno alla pandemia (31 milioni nel 2021,55 nel 2021) e 70 milioni a fondo perduto sganciati a inizio di anno sono serviti per tenere i conti in ordine, peraltro senza nemmeno potere chiudere il bilancio 2021. “Il sindaco Leoluca Orlando, senza che nessuno lo sapesse, ha usato 86 milioni destinati ai commercianti colpiti dalla pandemia per coprire i buchi di bilancio”. Lo ha detto il capogruppo di Italia Viva al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici evidenziando che “si tratta di 31 milioni del 2020 e 55 milioni del 2021 che avrebbero dovuto ridare ossigeno a un’economia in crisi e invece sono finiti nella voragine dei conti comunali che comunque sono andati in rosso, nonostante altri 69 milioni previsti dal Decreto fiscale”.

Le imprese palermitane però ora non ci stanno

“Il Sindaco Leoluca Orlando tratta gli imprenditori palermitani, come fossero suoi nemici personali. L’accusa indiscriminata di evasione fiscale -ha dichiarato il Presidente di Confimprese Palermo, Giovanni Felice – l’atteggiamento contro le associazioni di categoria, i provvedimenti vessatori sul traffico, sono parte importante della crisi che colpisce il sistema imprenditoriale palermitano”. “Quanto avvenuto con i ristori – continua il Presidente di Confimprese Palermo – dimostra come le imprese palermitane non rientrino nell’agenda di governo del sindaco anzi, ove possibile vanno colpite, con veri e propri attacchi premeditati, come ad esempio le migliaia di avvisi di pagamenti inviati che spesso riguardano tasse già pagate. Capita, che essendo passati anni, non si riesca a provare il pagamento e quindi devono essere ripagati.

“Chi è l’evasore?”

“Caro Sindaco, è facile accusare gli imprenditori di essere evasori seriali perché non hanno pagato –conclude Giovanni Felice – ma mi chiedo. Lei come si definisce, visto che ha usato soldi dello Stato destinati a imprese in seria difficoltà per mantenere, in maniera virtuale, in piedi l’azienda (il Comune) che Lei amministra?”.