Ormai sappiamo che il coronavirus SARS-CoV-2 si trasmette da persona a persona principalmente in due modi: o dalle goccioline emesse quando respiriamo, tossiamo, starnutiamo, ridiamo, parliamo… o dopo il contatto delle mani con le superfici contaminate e poi con il viso: maniglie delle porte, oggetti nei negozi, POS, ecc.

La trasmissione è particolarmente significativa nei luoghi chiusi. Tuttavia, bisogna respirare una certa quantità di coronavirus per essere contaminati. In uno spazio ben ventilato o all’aperto, il coronavirus si diluisce rapidamente nell’atmosfera. Per quanto riguarda la trasmissione attraverso le superfici, è ormai assodato dalla scienza che il coronavirus non possa sopravvivere per più di poche ore su una superficie in quantità sufficiente per infettare un’altra persona.

Il ceppo originario del coronavirus è stato molto contagioso. Ogni persona contagiato ha contaminato circa 3 persone (R0=3) in assenza delle misure di distanziamento. Poi è arrivata la variante Alfa (R0=4.5), la variante Delta (R0=6.5) e ora la variante Omicron (R0=10 circa). Quindi, una persona contaminata da Omicron potrebbe infettarne dieci.

Contagiosità anche senza sintomi

Tra il contagio e l’insorgenza dei sintomi possono passare diversi giorni: questo è il cosiddetto tempo di incubazione che dura solitamente da 3 a 5 giorni. Può anche essere più lungo e durare fino a 14 giorni.

Una persona è contagiosa non appena viene infettata, cioè prima che compaiano i primi sintomi. Una persona infetta può contagiare anche altre persone, pure con una forma asintomatica della malattia. Inoltre, l’intensità dei sintomi non ha alcun legame con la contagiosità della persona.

Logicamente, le persone asintomatiche hanno maggiori probabilità di trasmettere il virus. Non sapendo di essere malati, rispetterano di meno i gesti necessari, soprattutto con i contatti stretti. Se le persone vaccinate il più delle volte hanno forme lievi della malattia, rimangono comunque contagiose e devono continuare a rispettare le misure di distanziamento.

Quanto tempo si resta contagiosi?

Le persone contagiate hanno maggiori probabilità di trasmettere il coronavirus nelle 48 ore precedenti la comparsa dei sintomi e nei primi giorni del periodo sintomatico. La contagiosità diminuisce gradualmente nei giorni successivi alla comparsa dei sintomi.

Per quanto riguarda la durata esatta del contagio, non è del tutto nota perché difficile da valutare perché molte persone hanno forme asintomatiche della malattia. In questo caso, come è possibile stabilire una data? Allo stesso modo, la malattia è molto simile a un raffreddore o all’influenza. In questo periodo invernale è poi difficile datare con precisione l’inizio e la fine dei sintomi legati al Covid-19.

Tuttavia, esistono studi sull’argomento. Il periodo di alta contagiosità durerebbe da 8 a 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi. Oltre i 10 giorni, alcune persone potrebbero essere positive al coronavirus ed essere ancora contagiose. In conclusione, in caso di positività, anche senza sintomi, si raccomanda di applicare scrupolosamente i gesti di distanziamento sociale per almeno 10 giorni. Fonte: Futura-Sciences.

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