In relazione all’articolo del 13 gennaio scorso “Sprechi, 200mila euro buttati per una scuola chiusa, Banda di incapaci al Comune di Palermo”, riportante la nota di un gruppo di quattro associazioni – SINALP, CASA MIA, FIMAA PALERMO ed ANIA – adesso riceviamo a pubblichiamo la risposta dell’Agenzia sociale per la casa.

La risposta al sindacato inquilini ANIA e Ass. Proprietari CASA MIA

“Nell’articolo viene chiamata in causa l’Agenzia Sociale per la Casa; il Redattore – citando una nota di alcuni sindacati di inquilini e proprietari -, rilancia i dubbi sull’efficacia dell’Agenzia domandandosi “Cosa ha fatto la sbandierata e strombazzata AGENZIA SOCIALE PER LA CASA che doveva gestire milioni di euro ed aiutare le innumerevoli famiglie indigenti e senza casa purtroppo presenti a Palermo?” La domanda (un po’ sopra le righe nel tono) è tuttavia più che legittima e la risposta doverosa, trattandosi di informazioni sull’utilizzo di danaro pubblico”.

Cosa è l’Agenzia sociale per la casa

“Innanzitutto, qualche cenno utile a inquadrare ciò di cui stiamo parlando: l’Agenzia Sociale per la Casa è un Servizio del Comune di Palermo per il contrasto al disagio abitativo finanziato con i fondi del Pon Metro. Nel 2018 il comune di Palermo ha pubblicato un avviso cui ha fatto seguito una gara d’appalto vinta da un raggruppamento di organizzazioni del Terzo Settore che ha gestito il primo triennio della sua attività. Queste attività, è forse utile ricordarlo, sono sottoposte a tre differenti livelli di controllo e di verifica, due dei quali esterni all’Amministrazione Comunale (Autorità di Gestione Nazionale e Ministero).

Dal momento che l’Agenzia ha aperto al pubblico i suoi Punti Snodo, non ha mai interrotto l’erogazione del Servizio, nemmeno nei mesi peggiori della pandemia, quando ha messo a disposizione dei cittadini un numero verde sempre attivo e raggiungibile. L’Agenzia Sociale per la Casa, tramite il raggruppamento di Enti del Terzo Settore che la gestisce, ha sportelli (Punti Snodo) in tutte e otto le Circoscrizioni del Comune e serve parte dell’area metropolitana con due Punti Snodo nei comuni di Monreale e Villabate. Ogni punto Snodo affianca il personale delle Servizio sociale del Comune con un’équipe formata da un assistente sociale, uno psicologo, un mediatore, un educatore; questi professionisti, con il coordinamento del servizio sociale, prendono in carico le persone per aiutarle a uscire al più presto dalla situazione di difficoltà nelle quali si trovano, in primis il rischio di perdere l’abitazione o l’impossibilità di trovarne una adeguata ai propri bisogni”.

Il disagio alloggiativo a Palermo

“Sicuramente – prosegue la nota – l’Agenzia Sociale per la Casa non ha risolto il problema del disagio alloggiativo a Palermo, però ha operato utilizzando al massimo le risorse disponibili: nei quasi tre anni di attività l’Agenzia ha preso in carico e assistito 1.966 nuclei familiari (dati aggiornati al 31 dicembre scorso); le persone sono state accolte, ascoltate, indirizzate ai servizi e sostenute economicamente grazie ai fondi del Pon Metro che il Comune di Palermo ha scelto di destinare al sostegno di quanti si trovano in una situazione temporanea di difficoltà nel mantenere un alloggio dignitoso.

Per ognuno dei 1.966 nuclei familiari presi in carico gli operatori dell’Agenzia hanno avviato un progetto di intervento specifico in base al bisogno espresso; per 612 nuclei che avevano i requisiti necessari previsti nel Regolamento Inclusione Sociale, ha erogato un contributo economico fino ad un massimo di 7.200 euro per i nuclei più numerosi (il valore medio dei contributi erogati è di 3.872,38 euro per nucleo familiare), con una spesa complessiva di contributi gestiti dall’Agenzia Sociale per la Casa di 2.382.624,97 € (di cui il 90% già ricevuto dai proprietari di casa o a rimborso agli utenti).

Certo questi interventi non sono risolutivi e non servono allo stesso modo per tutte le situazioni di disagio, lo abbiamo già detto; ma senza avere la pretesa di riuscire in tre anni a risolvere problemi atavici, problemi che si sono trasformati nel tempo, mentre sono cambiate le norme e sono cambiate le esigenze delle persone, l’Agenzia Sociale per la Casa può rivendicare – anche con un pizzico di orgoglio – il lavoro fatto fin qui, con tenacia, con serietà e con capacità di innovazione in una contingenza storica che non dimenticheremo tanto facilmente”, conclude la nota.