Al termine di un dibattito durato un’ora e mezza, Il Consiglio Comunale ha approvato il rendiconto 2020. Dieci i favorevoli, mentre otto consiglieri si sono espressi con voto contrario. Un atto commissariato, così come il bilancio di previsione 21-23. Esponenti comunali che sono tornati ad occupare gli scranni di Sala delle Lapidi. Ciò dopo le sedute svolte in modalità smart a causa dei casi di positività al covid-19.

Polemiche a fine seduta, quando il consigliere comunale di Avanti Insieme Massimo Giaconia ha chiesto il prelievo dell’atto relativo alla revisione periodica delle partecipazioni. Fatto non gradito dalla consigliera comunale del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi. L’ex esponente pentastellata ha accussato l’assessore ai Servizi Cimiteriali Antonino Sala “di essere scappato” senza dare le risposte richieste in merito all’emergenza in atto, da più di due anni, al camposanto dei Rotoli. Dopo il prelievo dell’atto, è venuto meno il numero legale. E’ ancora aperta, invece, la partia del piano di riequilibrio, sulla quale il Consiglio Comunale dovrà esprimersi a breve.

Il chiarimento del ragioniere generale sul “fondone”

Una seduta che segue al dibattito di lunedì 24 gennaio in merito al cosiddetto “fondone”. Confronto d’aula decisamente infuocato, che ha visto una sospensione non appena ha preso la parola la consigliera comunale di Sinistra Comune Barbara Evola. La presidente della Commissione Bilancio ha ingaggiato un duro confronto con alcuni esponenti d’opposizione, in particolare con il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici, nel tentativo di porre delle domande al ragioniere generale. Quesiti poi correttamente posti e sui quali l’esponente degli uffici ha risposto citando la nota indirizzata all’assessore Marino proprio in queste ore.

“Al fine di concorrere ad assicurare ai comuni le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni fondamentali – ha sottolineato Basile -, per l’anno 2020, anche in relazione alla possibile perdita di entrate connessa all’emergenza COVID-19, è istituito presso il Ministero dell’Interno un fondo. Criteri e modalità di riparto tra gli enti individuati “sulla base degli effetti dell’emergenza COVID-19; sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate, al netto delle minori spese, e tenendo conto delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese. A seguito della verifica a consuntivo della perdita di gettito e dell’andamento delle spese, da effettuare entro il 31 ottobre 2022, si provvede all’eventuale conseguente regolazione dei rapporti finanziari tra Comuni”.

Trenta milioni di euro per il 2020

Lo Stato ha già erogato al Comune di Palermo la somma di trenta milioni di euro nel 2020. L’IFEL, con propria circolare, ha fornito agli enti locali l’indicazione che “l’assegnazione del detto fondo per garantire le “funzioni fondamentali” degli enti locali, non ha alcun esplicito vincolo di destinazione. Va quindi intesa come strumento per mantenere, per quanto possibile, indenni dagli effetti della crisi le capacità di spesa ordinarie dell’ente beneficiario”. Una nota che lo stesso ragioniere generale ha implementato con un ulteriore chiarimento rilasciato durante la seduta di Consiglio Comunale. “La normativa non prevede una rendicontazione, bensì una certificazione delle minori entrate, molte delle quali individuate con complessi algoritmi. Minori entrate palesate per 1,4 milioni sul fronte IMU; 0,5 milioni sull’IRPEF; 13,5 milioni di mancati introiti TARI; 2,6 milioni in meno dall’imposta comunale pubblicità e 2,3 milioni dalla voce relativa alla tassa di soggiorno”.

Il ragioniere generale ha poi chiarito la destinazione di alcuni fondi. “E’ utile ricordare che la TARI ha avuto introduzione con una legge del 2013. Questa legge dispone alcune agevolazioni e riduzioni disciplinate dallo stesso atto. La relativa riduzione di gettito è posta a carico di tutti gli altri contribuenti. Vi sono poi altre agevolazioni che il Consiglio Comunale può riconoscere, ma non devono ricadere sugli altri contribuenti. Nell’ambito 2020 e 2021 sono state disposte agevolazioni che rientrano nella seconda categoria. E’ questo il caso delle agevolazioni del fondone e del fondo perequativo. Quest’ultima è un’agevolazione che ha riconosciuto alla fine un’agevolazione complessiva ben superiore al 90% per la TARI 2020 per quelle attività commerciali che hanno subito forzatamente chiusure durante il lockdown”.

Bloccate le risorse del fondone 2021

Risorse estese anche per l’annualità 2021 le quali però, a causa della mancanza del bilancio di previsione, risultano bloccate. Una somma che lo Stato ha quantificato intorno ai 53 milioni di euro. “Come oltremodo noto – ha scritto Basile -, il bilancio di previsione 2021/2023 non ha ricevuto approvazione per l’attuale condizione di dissesto funzionale in cui versa l’ente. Alla data odierna, non risultano acquisiti nuovi elementi normativi sufficienti alla sua approvazione nel rispetto della legge e dei principi contabili. Sicché, allo stato, né la Giunta comunale, né il Consiglio comunale hanno ancora potuto destinare le risorse di cui al “fondone 2021”.

“Resta fermo, in ogni caso, che lo Stato ha determinato l’ammontare massimo delle agevolazioni riconoscibili attraverso apposito decreto. E come noto, le risorse in questione, che ammontano a 5.448.499,05 euro, sono state utilizzate con relativa deliberazione del Consiglio comunale del 29 luglio 2021. Così come gli introiti del fondo perequativo”.

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