Tentata rapina con una donna ferita alla Banca Don Rizzo a Palermo in via De Amicis. Il rapinatore armato di coltello e con il volto coperto dalla mascherina e da un cappello ha fatto irruzione nell’istituto di credito.

Si è diretto verso una dipendente e le ha urlato di dare i soldi nella cassa. La donna ha cercato di reagire ed è stata colpita alla testa con il manico del coltello.

Una reazione non attesa che ha fatto desistere il rapinatore che è fuggito via. La donna è stata trasportata all’ospedale Villa Sofia. Non è in pericolo di vita.

Le indagini sono condotte dagli agenti di polizia che stanno passando al setaccio le immagini dei sistemi di videosorveglianza della banca e della zona per cercare a risalite al rapinatore.

L’uomo entrato in banca è fuggito del vie del centro nella zona di via Libertà dove sono presenti tanti sistemi di videosorveglianza.

Rapinatori all’Eurospar in via L’Emiro, colpito un dipendente alla testa

Rapinatori armati di pistola e coltello hanno assaltato il supermercato Eurospar di via Eugenio L’Emiro a Palermo. I due giovani con il volto coperto hanno minacciato i dipendenti.

Uno ha reagito ed è stato colpito alla testa con il calcio della pistola. I malviventi si sono diretti alle casse e hanno preso l’incasso. Il bottino è da quantificare. Il dipendente è stato soccorso dai sanitari del 118 e portato all’ospedale Villa Sofia.

Le indagini sono condotte dalla polizia di Stato. Gli agenti hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza per cercare di individuare i rapinatori.

Tentato colpo all’Eni

Ancora la reazione dei dipendenti e dei vigilanti hanno messo in fuga i rapinatori. E successo in un distributore di benzina e in un supermercato.

All’Eni di Bonagia sono arrivati indossando un passamontagna, stringendo tra le mani un coltello e una pistola, ma alla fine si sono dovuti arrendere e scappare a mani vuote.

Due rapinatori hanno tentato l’assalto in un distributore di benzina Eni, nella zona di Bonagia. I due sono arrivati a bordo di un’auto e hanno minacciato i dipendenti che però non si sono lasciati intimorire, riuscendo a rovinare i loro piani. Sull’episodio indagano i carabinieri del Nucleo radiomobile che hanno ascoltato i lavoratori e acquisito le immagini di alcune telecamere.

Si configura la tentata rapina anche per l’episodio registrato lo stesso pomeriggio in via Roma, al supermercato Lidl. Secondo quanto ricostruito un uomo e una donna avrebbero cercato di nascondere e rubare merce del valore di oltre 300 euro tra pezzi di formaggio, buste di salmone e altro.

I due avrebbero cercato di uscire senza pagare ma, una volta oltrepassata la cassa, è scattato l’allarme. La guardia giurata ha cercato di bloccarli ed è stato spintonato e aggredito dalla coppia, poi fuggita, senza il bottino, a piedi in direzione della stazione centrale. Sull’accaduto indaga la polizia.

Colpi al Paghi Poco

Due giorni fa un’altra rapina, quella al Paghi Poco di via Messina Marine, è stata sventata dai dipendenti del supermercato. I rapinatori sarebbero entrati nel punto vendita dirigendosi verso la cassa e avrebbero minacciato un lavoratore intimandogli di consegnare i contanti. Lui e i colleghi, però, hanno reagito ostacolando i malintenzionati e riuscendo a metterli in fuga. Con ogni potabilità gli stessi rapinatori, circa un’ora prima, erano riusciti a colpire un altro market della stessa catena, in viale Amedeo d’Aosta, portando via quasi duemila euro.

Rapine in banca: Fabi, misure di sicurezza insufficienti

Seconda rapina cruenta in due giorni in Sicilia. Ieri alla BPER di Villaggio Mosè ad Agrigento, due malviventi armati di pistola e con il volto travisato, hanno tentato un colpo alla Banca Per di Viale Leonardo Sciascia al Villaggio Mosè. Non sono riusciti a portare a termine la rapina in quanto il cassiere che doveva aprire la cassaforte è svenuto.

Oggi un rapinatore armato di coltello e con il volto coperto, ha tentato di rapinare la Banca Don Rizzo di Via De Amici a Palermo, colpendo alla testa un’impiegata che ha accennato una reazione e ferendola con il manico dell’arma da taglio.

Dura la reazione della Fabi, il principale sindacato del bancari che per voce di Gabriele Urzì,  segretario provinciale di Palermo e Responsabile Salute e Sicurezza del Sindacato e Gaetano Castagna Responsabile FABI Sicilia delle Banche di Credito Cooperativo (la Don Rizzo è una B.C.C.), lancia un allarme sulla recentissima escalation di violenza a danno di sportelli bancari.

“E’ inammissibile la scarsa attenzione all’incolumità di dipendenti e clienti da parte delle aziende, affermano i Sindacalisti. L’abolizione delle guardianie armate, ancora più grave a tempo di pandemia dove la presenza delle guardie giurate aveva anche una funzione di presidio agli accessi nel rispetto delle norme di sicurezza e l’enfatizzazione della videosorveglianza e/o di altri apprestamenti tecnologici che sono certamente utili ma più nella fase delle individuazione dei colpevoli che della prevenzione, stanno producendo simili episodi.

Ci chiediamo se debba scapparci il morto per far capire che le banche, nonostante la diminuzione registrata del numero di rapine, sono luoghi ad alto rischio. Ci attiveremo, concludono Urzì e Castagna, per mettere in atto tutte le misure necessarie per la tutela fisica e psicologica di lavoratori e clienti. I soldi spesi in sicurezza non sono spese ma investimenti!”

La replica del credito cooperativo

La Banca Don Rizzo e il Credito Cooperativo in generale, si dimostrano ancora una volta differenti anche nei momenti più critici e di difficoltà come nel caso della rapina odierna.

Lo afferma Gaetano Castagna Responsabile FABI Sicilia del Credito Cooperativo. La Banca Don Rizzo – continua Castagna – si è sempre dimostrata sensibile e vicina ai dipendenti dando grande attenzione alla sicurezza, al benessere e alla tutela dei dipendenti. Le BCC nell’ultimo decennio hanno investito sia in sicurezza che in formazione e questo ha permesso alla filiale di Palermo di affrontare un soggetto con evidenti segni di disadattamento sociale senza grossi problemi.

I colleghi coinvolti hanno applicato le linee guida prescritte dall’Azienda ma il malvivente certamente non un rapinatore “professionista” in preda al panico ha usato un’inutile violenza verso la dipendente che, fortunatamente, non ha riportato conseguenze gravi.

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