Una bimba di un anno e mezzo è stata portata in overdose dall’agrigentino all’ospedale dei Bambini.

“Le condizioni della bimba sono migliorate – dice Marilù Furnari, direttore sanitario dell’ospedale – Dopo essere stata ricoverata in neurochirurgia è stata trasferita in reparto”.

Una scena vista negli ultimi tempi. La mamma che trova la bimba con la droga, una dose di hashish in bocca e la corsa in ospedale.

Il ricovero all’ospedale dei Bambini a Palermo. Alla fine dello scorso anno erano stati almeno quattro i piccoli ricoverati per avere ingerito la sostanza stupefacente. Le indagini sono condotte dalla polizia coordinate dalla procura per i minorenni guidata da Claudia Caramanna.

I genitori sono stati sentiti. Sono scattate perquisizioni in casa.

Altra bimba nei mesi scorsi

E’ una bimba di quasi di due anni della provincia di Palermo quella ricoverata all’ospedale dei Bambini per avere ingerito della marijuana. La piccola è stata portata in ospedale dai genitori. Sul nuovo caso il quarto in poche settimane indagano i carabinieri. A Palermo intanto è allarme visto che sono sempre più frequenti i casi di bambini che giungono in ospedale dopo aver assunto droghe. In meno di un mese sono già quattro.

La Procura apre inchiesta

L’ultimo caso è quello della piccola arrivata all’Ospedale dei Bambini in condizioni gravi. I due genitori di 32 anni e 31 anni sono tutte e due assuntori di stupefacenti. La piccola è stata ricoverata in rianimazione, ma le condizioni sono migliorate. Della famiglia si stanno occupando adesso i servizi sociali del piccolo comune nel palermitano.

Allarme nel Capoluogo

A Palermo, come detto, è allarme. I primi tre casi, su cui indaga la polizia, risalgono a metà novembre, tutti a distanza di pochi giorni. Anche in questo episodi, i bambini erano arrivati al pronto soccorso in condizioni critiche e dopo il ricovero in rianimazione erano migliorati. Dagli esami è stato scoperto che avevano assunto hashish, marijuana ma anche cocaina. La procuratrice per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna, dopo i primi episodi, aveva lanciato l’allarme e posto l’attenzione anche sulla disattenzione dei genitori assuntori di droghe. Questi ultimi, spesso, raccontano che i figli hanno raccolto la droga da terra, per strada, e dopo le perquisizioni disposte nelle abitazioni dove si sono verificati i casi, non è stata trovata sostanza stupefacente.