Crisi politica e guerra esasperata ai tatticismi mentre si dimette un secondo assessore. A Borgetto sembra di essere su un enorme scacchiere dove ogni formazione politica aspetta la mossa dell’altra. Ed il “re”-sindaco, Luigi Garofalo, lo ha anche detto apertamente: “Attendo il consiglio comunale in programma la prossima settimana per prendere le mie determinazioni”. Non è escluso un azzeramento della giunta. Tutto questo mentre da mesi oramai il primo cittadino è alle prese con una crisi politica che non sembra trovare soluzioni: da un anno oramai è senza maggioranza, avendo perso due consiglieri comunali della Dc nuova. Ha anche tentato anche la soluzione del governo dalle larghe intese, tentando di intruppare tutti, persino il Movimento 5 Stelle che è stato eletto nelle file dell’opposizione. Ma la manovra non è riuscita.

Dimesso il secondo assessore

Intanto nell’arco di pochi giorni si è dimesso il secondo assessore sui quattro che compongono la forza di governo. Dopo Alessandro Santoro del Partito Democratico ha detto addio anche l’indipendente Antonio Maltese: “Noto con dispiacere – si legge nella nota – una crisi che sta attanagliando questa amministrazione. Ritengo opportuno, considerata la mancanza di riferimenti in consiglio comunale, rimettere il mio mandato nelle mani del sindaco. Tutto ciò con il preciso scopo di consentire al sindaco di poter ricomporre una maggioranza consiliare nel solo esclusivo interesse della cittadinanza”.

Il vertice del Partito Democratico

Intanto oggi è stato convocato il direttivo del Partito Democratico per discutere di questa crisi politica alla presenza dei vertici della segreteria provinciale. L’impressione è che la base locale, seppur non proprio del tutto unita, sia intenzionata a prendere le distanze dal governo cittadino dopo la rottura con Santoro. Quest’ultimo ha riservato parole non proprio al miele, sostenendo di non aver avuto modo di svolgere effettivamente il ruolo di vicesindaco. Insomma, l’accusa neanche tanto velata è che il sindaco abbia fatto un po’ l’accentratore. Ed al momento i consiglieri potenzialmente all’opposizione sono 8/9, in pratica ci sarebbero persino i numeri per una ipotetica sfiducia.

 

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