È stata arrestata per omicidio da carabinieri del Trapanese una donna di 23 anni ritenuta responsabile della morte di Antonio Calandrino. L’uomo era deceduto all’ospedale Villa Sofia di Palermo nei primi giorni di gennaio per i postumi delle gravissime lesioni che, secondo l’accusa, la donna gli avrebbe causato facendolo cadere da un’altezza di circa tre metri durante una lite per futili motivi la sera della vigilia di Natale.

Ordinanza del Gip di Marsala

Nei confronti dell’indagata militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Castelvetrano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa del Gip di Marsala su richiesta della locale Procura. Le indagini dei militari dell’Arma avrebbero permesso di ricostruire i concitati momenti di quella sera e di accertare, anche grazie all’esito dell’autopsia, il “nesso causale tra la spinta che la giovane donna avrebbe inferto alla vittima e la morte dell’uomo”. La 23enne, in passato denunciata per altri atti violenti, è stata condotta in carcere.

La ricostruzione

L’uomo la notte di natale venne spinto da una scalinata di via Tagliata, nella cittadina castelvetranese. Stando alla prima ricostruzione dei fatti a spingerlo sarebbe stata una giovane di 23 anni.

Le indagini comunque non si sono mai chiuse rispetto alla ricostruzione dei fatti. Non tutto comunque ancora collima. Stando ai primi riscontri Calandrino sarebbe intervenuto per un litigio in corso tra due persone, per l’appunto la 23enne indagata e un amico coetaneo. La vittima pare stesse fumando una sigaretta in quel momento ed era appoggiato sulla ringhiera nei pressi della scalinata. Ad un certo punto ha visto avvicinarsi i due con un atteggiamento litigioso, i quali avevano posteggiato la loro auto accanto a quella di Calandrino. Qui ancora non è chiaro cosa il 62enne abbia detto al punto da scatenare la reazione della giovane che lo avrebbe con violenza spintonato e fatto cadere dalle scale.

Le complicazioni

Da quella notte di natale, quando è accaduto il tragico episodio, Calandrino si trovava al trauma center di Villa Sofia dopo un’iniziale ricovero al nosocomio di Castelvetrano. Il trasferimento fu necessario perché ci si accorse delle gravi ferite interne riportate. Il 62enne fu operato per una lesione all’aorta ma una successiva ischemia cerebrale sarebbe stata fatale. Tantissimi i messaggi di cordoglio su Facebook.

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