Per laboratori, studi medici ma anche industrie e altri tantissimi diversi campi, l’utilizzo di cilindri graduati è essenziale e fondamentale per una corretta esecuzione di esperimenti e studio di componenti e sostanze.

I cilindri servono quindi a misurare il volume di varie sostanze che possono esser sia in forma liquida, ma anche solida e bisogna saperli usare in modo corretto e con precisione per avere un risultato corretto.

Per tali motivi anche la scelta di essi deve essere mirata e focalizzata su determinati elementi fondamentali che rendono poi l’uso del cilindro un mezzo efficace della ricerca all’interno del laboratorio o studio.

Come vengono utilizzati i cilindri graduati

Per prima cosa bisogna dire che l’utilizzo dei cilindri viene impiegato in ambienti come laboratori medici, chimici e biologici, fino a istituti di ricerca ma anche ad ambienti domestici ed aule scolastiche: l’ampio uso fa capire quanto sia importante scegliere il modello più adatto e giusto per l’esigenza del caso singolo.

Il cilindro ha una scala graduata che è incisa sulla plastica o vetro (a seconda del modello) che consente quindi la misurazione del volume della sostanza liquida o solida che viene versata all’interno dello stesso.

Come fare la scelta giusta? Affidandosi a negozi e rivenditori specializzati del settore che sappiano fornire materiale altamente preciso e di qualità, in grado di offrire una misurazione corretta, ma anche di poter essere utilizzato nel tempo, senza usura o perdita di precisione.

Per questi motivi meglio affidarsi ad e-commerce specializzati come, ad esempio, quello di RS Components. Infatti, su questo sito web è possibile scegliere tra un’ampia gamma di cilindri graduati, tutti caratterizzati da elevate funzionalità e da un ottimo rapporto qualità prezzo.

Diverse tipologie di cilindri graduati e come sceglierli

Per scegliere il modello più adatto bisogna prima di tutto tenere conto di alcuni fattori fondamentali, ossia che tipo di analisi si andrà a fare, in che tipo di laboratorio o ambiente avverrà l’operazione e soprattutto che tipo di sostane andranno esaminate.

Due elementi importanti di cui bisogna tenere conto sono la sensibilità dello strumento e la sua capacità.

Con sensibilità si intende la capacità di precisione nella misurazione, in modo da rendere l’intervallo di errore ai minimi termini; per quanto riguarda la capacità dello strumento, ci si riferisce alla grandezza del cilindro che varia in base alla quantità della sostanza che verrà introdotta.

A seconda del tipo di sostanza che verrà esaminata, diverso sarà il materiale di cui è costituito il cilindro: in genere tutti i modelli sono costituiti da materiali resistenti e adatti all’analisi specifica.

Se si studiano sostanze corrosive, il cilindro dovrà per forza essere costituito da polipropilene in quanto ha un’elevata resistenza a livello chimico e soprattutto per l’usura nel tempo.

Se invece si preferisce una valida alternativa, si può optare per un modello fatto di polimetilene, che ha la stessa capacità di resistenza all’usura e di resistenza ma ha il fattore in più di essere trasparente, che rende la lettura dell’analisi molto più rapida e semplice.

Nel caso invece di debbano misurare sostanze volatili, meglio optare per il modello di cilindro con il tappo, in modo da evitare ovviamente la dispersione del gas o sostanza nell’ambiente: questo anche per evitare probabili intossicazioni anche tra le persone presenti nel laboratorio in caso di sostanze tossiche.

Bisogna ricordare inoltre che alcuni cilindri, specie quest’ultimo modello col tappo, possono essere utilizzati nei laboratori anche per conservare campioni, medicinali, spezie, oli essenziali o detergenti e quindi il suo uso ha diverse sfaccettature.